Page 50 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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40 LEZIONE TERZA.
naturale, sparavano pel mezzo le vittime : fu sottoposto da Teseo
allo stesso supplizio. Sul territorio di Megara capovolse in maro
Scirone dalla rupe medesima da cui si dilettava, quel malandri-
i passeggieri. Poco dopo trovò Proiuste che
no, a precipitare
metteva i forestieri sopra un letto di ferro, e tagliava l’estremità
a quelli che ne sorpas-savano la lunghezza, mentre le allungava
con violenza a chi restava più corto. Test'o 1’ obbligò a essere
uguagliato anche lui alla misura del proprio letto.
Arrivato ad Alene, la maga Medea che si trovava colà e
abitava con Egeo, |>ensò di disfarsi del novo venuto che le
sconcertava alcuni suoi piani, e persuase il vecchio re a invi-
tarlo a pranzo siccome straniero, e dargli a ber del veleno. Test*o
andò al pranzo senza farsi prima riconoscer dal padre: ma ebbe
cura di metter fuori il ferro che aveva portato seco da Trezene,
e tagliar con e.sso la pietanza che aveva dinanzi. Allora il re lo
conobbe; gettò a terra la tazza del veleno; 1’ abbracciò , c lo
presentò come suo figliolo al popolo radunalo, il quale, sapendo
le prodezze già compite da lui, gli dette segni di viva gioia o
d’ onore. Non cosi i figlioli di Pallanlo che uniti ai loro parti-
giani corsero aU’armi: ma Te.seo, parte ne trucidò, parte gli
obbligò a disperdersi. Poco dopo parli per Creta, onde liberare
Atene dal grave e funesto tributo a cui l’aveva assoggettala Mi-
nosse.
Secondo Omero,* Minos.se era figliolo di Giove e d’Euro-
pa. E’ si potrebbe quindi considerare come un eroe indigeno, de-
gno iier le sue virtù d’ esser riputato discendente dagli dei. E fu
illustre davvero. Nell’ isola di Creta della quale era re, fondò
parecchie città ; la fece potente nell’ armi e in terra o sul mare ;
s’ impossessò della più parte delle Cicladi ed estese a gran di-
stanza il dominio ; lifierò dai pirati Cari e Lelegi che gl’ infesta-
vano quei mari, sui quali volle signoreggiare lui solo; e donò
ai suoi |)opoli delle leggi di tanta giustizia, da andarne somma-
mente celebrato fra tutti i legislatori. Avendo il suo figliolo Aii-
drogeo riportato in Alone alle feste Panatenee un’ insigne vitto-
ria .su tutti gli atleti, e’s’era con ciò re.so amici i figlioli di
Pallante. Tale amicizia insospetli Egeo ch’c’ potessero, coll’ aiuto
dei Cretesi, deironizzarlo. Quindi fece uccidere a tradimento An-
drogco; e Minosse, risaputa la morte del figliolo, s’affrettò a
I Iliade, XIV.