Page 55 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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I TEMPI EROICI. 45
fosse la più bella delle tre dee Minerva, Venere e Giunone,
aveva dato la palma alla seconda la quale gli promesse in ri-
;
compensa di fargli possedere la moglie di Menelao re di Sparta,
Elena, figliola di Giove, la bellissima fra le donne viventi. In-
dotto da tal promessa, s’ imbarca in onta dei consigli di suo fra-
tello Eleno e di sua sorella Cassandra che profetavano grand!
sventure alla loro città, come conseguenza dell’impresa di lui;
e si reca a Sparta dov’è generosamente ospitato da Menelao.
Questo parti poco dopo per Creta ; e Paride , nella sua assenza,
ritornò da Sparta a Troia menando seco la di lui moglie infe-
dele. Quando l’empio oltraggio fu risaputo dal re, tornò imme-
diatamente nella sua città, tult’ ardente del desiderio di vendi-
carsi. S’intese subito col fratello Agamennone che regnava in
Argo e Micene ; e spediti degli araldi a tutti i principi della
Grecia, e ottenuta la loro,coo[x;razione, fanno dei grandiosi
preparativi di guerra che durano dieci anni. Allora si raccolgono
in Aulide, nella Beozia, tutte le milizie capitanate dai principi
Achille, Ulisse, Nestore, Diomede, i due .Aiaci e altri non meno
prodi ; e da quel porto salpano nel 1194 alla volta dell’Asia, in
numero di più che 100000 uomini, trasportati da una flotta
di 1186 navi.
Frattanto i Troiani s’ erano collegati a parecchi popoli del-
l’Asia minore: Dardani sotto Enea, Liei sotto Sarpedonte, Cari,
Lidi, Misi, Frigi, Alizoni e Meoni. Oppongono dunque una viva
resistenza, e la guerra si protrae |xir la durata di dieci anni.
Giacché, sebbene non passasse quasi giorno che non accadesse
uno scontro, non si venne però mai a un fatto cosi importante
che decidesse l’ esito dell’ impresa e tutte le vicende che una
;
lunga guerra può presentare, furono pure presentate dalla troia-
na. Ora i Greci battuti si ritiravan fuggendo alle navi, e avreb-
bero voluto trov arsi nella loro patria diletta ; ora i Troiani erano
inseguiti fino alle mura, e gli prendeva grave timore che la cara
città cadesse in mano ai nemici. Poi, .fei favola non ha potuto
non introdurre in quei fatti 1’ azione degli dei : Giunone e Mi-
nerva, posposte nel suo giudizio da Paride, desideravano la ca-
duta di Troia; Venere, favorita da Paride, la difendeva; e da
esse, chi in un senso, chi nell’ altro, venivan condotti anche gli
altri dei a prender parte all’azione. Poi, si fece palese di tanti
il personale valore, di tanti l’indegna viltà ; poi, le gelosie e gli
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