Page 543 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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RIDUZIONE DELLA GRECIA A PROVINCIA ROMANA. 533
cepire molte speranze per la dolcezza del suo carattere. Fu sta-
bilito in queir assemblea, che si farebbe guerra agli Etoli; che
tutti quegli alleati che avevano dovuto, loro malgrado e in
forza delle circostanze, accettarne il governo, si ristabilirebbero
nella loro indipendenza e autonomia; che si ripristinerebbe lo
leggi degli Anfizioni e la loro potestà sul tempio di Delfo di cui
s’ erano impadroniti gli Etoli. Le due leghe dunque si dettero a
prepararsi alacremente alla guerra. La Macedonia, i Tessali, i
Focidesi, i Beoti, gli Acarnani, gli Eubeesi, i Messeni e tutti i
membri della lega erano dalla parte degli Achei. Agli Etoli s’ uni-
rono gli Elidesi, gli Ambracioti e gli Spartani : i quali ultimi ucci-
sero tutti i capi del partito macedone e nominarono re Agesipoli
e Licurgo. Avevan lascialo vacanti fin allora i troni per la spe-
ranza che avevano i partigiani dell’ indipendenza di veder ri-
tornare Cleoraene ; e solo alla notizia della morte di questo si
decisero a quStla nomina. Agesipoli era di stirpe reale, Licurgo
no : ma gli bastò il dono d’ un talento a ciascuno degli efori
per esser dichiaralo Eraclide e re.
« Sul principio dell’estate (del 220) quando Arato, il Ggliolo,
» fu eletto stratego, ci furon guerre per tutta la terra. Annibaie
» marciava contro Sagunto; i Romani spedivano con un esercito
» Lucio Emilio nell’ llliria contro Demetrio Fario; Antioco si
» preparava alla conquista della Celesiria; Tolomeo, alla guerra
» contro Antioco; Licurgo, volendo seguire le tracce di Cleo-
» mene, andava ad assediare l’Ateneo di Megalopoli; gli Achei
w radunavano per la guerra imminente cavalleria e fanteria mer-
» cenaria; Filippo partiva dalla Macedonia alla testa di 10,000
» Macedoni armati gravemente, 5000 armati alla leggiera, e 800
» èavalli; finalmente i Kodiesi movevano guerra ai Bisantini. » '
Era appena cominciata la guerra delle due leghe, che Fi-
lippo fu obbligato a tornar nel suo regno per liberarlo da un’in-
vasione di Dardani. Tornato poi nella Grecia, gli fu preparalo
un altro pericolo che lo ritardava nelle sue imprese. 1 suoi mi-
nistri Apelle, Leonzio, Tolomeo e Megalea cospirarono contro
la sua vita perchè si lasciava influenzare più da Arato che da
loro. Convinti del tradimento, Filippo gli fece uccidere. Mal-
grado tulli questi ostacoli, e’riportò di bei successi : s’impadronì
d’Ambracia, d’ Boria, di Tebe nella Ftìotide, dì Termo slessa
i Pohbio, 1V,37.