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Anna Lia Migliacci




                  Quando  si  parla  di  pittura,  dobbiamo  considerare  ciò  che  è  la  sua  interpretazione
                  da parte dell’artista, ma sopratutto da quale imput prende vita questa sensazione o
                  rappresentazione...
                  ogni artista, vive il suo spazio in una forma di piacevole, assoluta certezza del ruolo
                  che  incarna, la tela gli si pone spesso come uno specchio, una  forma di auto riflessione
                  che lega  il maestro in  simbiosi,  ai colori  ed ai suoi dettami che intimamente lo
                  rendono solo, in una solitudine beata,  ma sopratutto  unico...
                  Si può disquisire sull’opportunità della conoscenza di questo mestiere,  ma scivoliamo,
                  ed il rischio è serio, poi,  nell’ oggettività, in competizione o antitesi alla soggettività...
                  Anna Lia esprime nei suoi lavori una generosa padronanza del suo mestiere, termine
                  usato non casualmente.
                  Si mestiere perchè i suoi lavori attestano una profonda conoscenza delle tecniche e
                  della composizione dei colori ma sopratutto del loro uso...come attestano i molteplici
                  e diversi lavori presentati, da opere murali, ad ampie vedute su tela in  forme diverse
                  ed anche entusiasmanti .
                  La sua abilità ma anche la sua bravura  la fa apprezzare in ampio raggio  per l’abilità
                  con cui risolve  i suoi restauri e ci gratifica con  opere da interno con rappresentazioni
                  femminili in contesti  floreali o su sfondi monocromatici che esprimono sensualità e
                  garbo come ad una signora in posa,  si addice.
                  Anna Lia proviene da esperienze diverse, vive l’arte con la certezza del professionista,
                  lo si evince dall’impostazione dei suoi lavori, distribuiti con la regola dell’equilibrio
                  e dei suoi segreti, contenuti nella capacità dei toni e nella loro collocazione,  fino a
                  bilanciati effetti  prospettici che donano alle sue opere la forza di imporsi allo sguardo
                  della gente.
                  Si parla di mestiere con il concetto dei tempi passati, dove l’approssimazione non era
                  concepita come non era concepita la superficialità, ci rifacciamo alla dedizione che
                  viveva solo con la passione e la conoscenza e tanto sacrificio.





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