Page 28 - Storia dell'aviazione italiana
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26                         Natalia Nikishkina ed Ekaterina Spirova


            più antico “Troster”, dato dagli austriaci come riparazione
            dopo la prima guerra mondiale, è dedicato alla storia dell’avia-
            zione degli anni 1900 e 1910. L’Hangar “Velo” racconta gli
            aerei e i record dell’aviazione del periodo tra le due guerre
            mondiali. L’hangar Badoni, costruito negli anni ’30, ospita
            reperti legati alla Seconda Guerra Mondiale. Nell’hangar
            Skema si possono vedere veicoli del dopoguerra, principal-
            mente degli anni ’50 e ’60. L’Hangar 100, appena inaugurato,
            custodisce gli aerei più moderni, più un settore dedicato al
            volo acrobatico e una vetrina dedicata ai cosmonauti italiani,
            contenente due tute spaziali del tipo SOKOL, di costruzione
            russa. L’area espositiva totale del museo è di oltre 16 mila
            metri quadrati.
            Il Museo Caproni è stato il primo grande museo aziendale
            d’Italia ed era effettivamente gestito dalla figlia di Gianni
            Caproni, Maria Fede Caproni; negli ultimi anni lo hanno rior-
            ganizzato e lo hanno inserito nel circuito dei musei pubblici
            della provincia autonoma di Trento.
            Anche la Città della Scienza di Napoli, dopo l’incendio (do-
            loso) che la distrusse nel 2013, è impegnata in un’attiva rico-
            struzione delle sue attività.
            Un altro Museo italiano in rapido sviluppo, gestito da privati,
            è VOLANDIA. Si trova a Milano Malpensa, presso le vecchie
            officine della Caproni. Espone velivoli civili e militari. Fra
            l’altro, hanno appena concluso la costruzione della replica in
            scala 1:1 dell’S.55 I-BALB!
             ”Una volta che avrai provato a volare, camminerai sem-
            pre per terra, guardando il cielo, perché lì sei stato e lì
            sempre ti sforzerai di ritornare.” Leonardo Da Vinci.
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