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La seconda vetrata è l’interiorizzazione dell’esperienza della preghiera.
Nel proprio cammino di preghiera si può incontrare e condividere
l’esperienza vissuta dai Pastorelli di Fa ma e da questa prendere coscienza
di cosa sia veramente il pregare.
L’incontro con l’Angelo, infa , rende i Pastorelli consapevoli della profonda
realtà della preghiera che è rappresentata dalla corona del rosario che
avvolge due mani giunte.
Le parole “Mio Dio, credo, adoro, spero e vi
amo”, insegnate nella prima apparizione
nella primavera del 1916 alla Loca do
Cabeço dall’Angelo della Pace, insegnano
che solo la preghiera permeata dalle virtù
teologali risponde alla richiesta di aiuto
insita nell’esperienza della vita.
La corona del rosario che lega le prime due
vetrate vuole raffigurare questa verità.
Le virtù teologali sono interpretate
simbolicamente: dalle mani tese ad
accogliere e irraggiare il fuoco dell’Amore,
la Carità; dalle mani che si arrampicano
verso la contemplazione della Luce, la
Fede; dalle ali della speranza (in rosaceo)
che sostengono e condizionano la natura, la
Speranza.