Page 10 - Menotti Bianchi
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fantino, e a far da sfondo il cavallo; nella n. 24 è vestito per il veglione con abiti, seppur caricaturali, con gli stivali da equitazione muniti di sperone.
NN. 9-11-39
Giovanni Vincenzo IV Rogadeo nacque nel 1838; fu uno dei personaggi più im- portanti del casato Rogadeo. Sostenitore di Giuseppe Mazzini, Rogadeo divenne Sindaco nel 1860 nel periodo dello Sbarco dei Mille in Sicilia, sostenendo tale im- presa mediante l’organizzazione dei Comitati Unitari per la raccolta di mezzi e volontari da destinare a Garibaldi. Profondamente grato l’Eroe dei Due Mondi lo nominò Primo Governatore della Terra di Bari nel 1860 a soli 26 anni. Si adoperò per il riscatto del Mezzogiorno e per migliorare le condizioni socio-culturali degli strati più poveri della popolazione. Sposò la nobile Lucrezia Sylos-Labini, che morì pochi anni dopo il matrimonio lasciandolo con i tre figli Eustachio III, Giovanni II che morì a solo 12 anni e Giulia, marchesa di Sant’Eramo. Fu Sindaco nuovamente dal 1870 al 1875, presidente del Regio Orfanotrofio “Maria Cristina di Savoia”, pre- sidente della Congregazione di Carità, responsabile dell’amministrazione dell’O- spedale Civile e dell’Istituto Carmine Sylos. Nel 1889 su proposta di Francesco Cri- spi ottenne la carica di Senatore del Regno e si mantenne in quella sinistra storica che votò contro il Ministro per l’arresto di Garibaldi dopo la giornata di Aspromon- te. Arricchì notevolmente la Biblioteca di famiglia con volumi di economia politi- ca, oltre ai circa 3500 acquistati dal nobile Diego II Gentile. Morì nel 1899 a Bitonto. Menotti lo raffigura in tre diverse caricature, nella n. 9 come una testa in cerami- ca; nella n. 36, irridendo la sua calvizie, Menotti lo ritrae con altri due personaggi, nelle sembianze di una lampadina Edison a Teatro. Nella n. 11 è ritratto a figura intera mente porta il cane a spasso, elegante e magrissimo, una figura che sem- bra spezzarsi come nel gergo locale si definisce e prende in giro chi è fin troppo filiforme.
NN. 12-29
Michele Carelli nacque a Bitonto nel 1838 da Giovanni, medico, e Angela Liso. Dopo gli studi umanistici si iscrisse al Conservatorio S. Pietro a Majella a Napoli, abbandonato prematuramente a causa della improvvisa morte del padre. Torna- to nella sua città natale, andò in cerca di un impiego, e lo trovò come organista della Cattedrale e di alcune pie associazioni locali. A soli 17 anni compose la Messa a quatto voci dispari in onore dell’Immacolata. Sposò Maria Bisceglie che morì di parto dando alla luce il terzo figlio. Questo avvenimento forgiò notevolmente il suo carattere, consolidando il suo spirito religioso, tanto che la maggior parte del- le sue composizioni si esprimono nelle marce funebri. Attraverso la sua musica, infatti, Carelli espresse la sua profonda religiosità e la visione drammatica della vita. Caratteristica peculiare delle sue composizioni è l’uso quasi esclusivo delle
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