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CAPITOLO XII: CAMPI MORFICI
La concezione di campo morfico o morfogenetico è stata creata dal biologo Rupert
Sheldrake, e sarebbe una struttura grazie alla quale le cose assumono la loro forma o
la loro organizzazione. Secondo Sheldrake tale campo non è fisso, ma si evolve, e la
sua struttura dipende da ciò che è accaduto in precedenza, vale a dire che il campo
contiene una sorta di memoria del passato. Una volta che un nuovo campo ha
cominciato ad esistere, esso si rafforza attraverso la ripetizione, così diventa sempre
più probabile che il modello si riproponga. I campi divengono una sorta di memoria
cumulativa, evolvendosi nel tempo, e sono alla base della formazione delle abitudini.
La logica dei campi morfici sostiene che se lo stesso fenomeno avviene più volte, si
forma un campo morfico, il quale esercita la sua influenza su sistemi successivi
mediante un processo chiamato risonanza morfica.
Se l'individuo di una specie impara un nuovo comportamento, il campo morfico
cambia, mentre la risonanza morfica, con una sorta di vibrazione, si trasmette
all'intera specie. La risonanza morfica è un processo per cui ogni individuo facente
parte di una specie attinge alla memoria collettiva della specie (o campo morfico della
specie) e si sintonizza con i suoi membri passati, contribuendo così all’ulteriore
sviluppo della specie stessa.
In zoologia e in botanica i campi morfici che presiedono allo sviluppo e al
mantenimento della forma vengono chiamati campi morfogenetici; quelli che si
occupano della percezione, del comportamento e dell’attività mentale si chiamano
campi percettivi, comportamentali e mentali; quelli che si riscontrano in mineralogia
sono detti campi cristallini e molecolari; quelli invece che si osservano in sociologia
sono detti campi sociali e culturali.
Trasmissione attraverso la risonanza. La risonanza morfica, che per alcuni versi
assomiglia alla risonanza in fisica, mentre per altri se ne discosta, è il processo con
cui gli schemi di organizzazione della materia in evoluzione, come ad esempio i
processi di cristallizzazione, e nel medesimo tempo gli schemi comportamenti degli
animali e così via, vengono trasferiti da un individuo a uno simile, oppure con cui uno
schema comportamentale di un essere vivente può influenzare lo schema di un altro.
La similarità è infatti il criterio attraverso cui la risonanza agisce.
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