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influenzi il campo di informazioni umano innalzando il livello della vibrazione globale
contribuendo in tal modo a spingere l’umanità verso una nuova coscienza. Il lavoro
interiore sta sempre alla base per ogni forma di cambiamento non solamente di noi
stessi, ma anche dell’ambiente e delle persone che ci circondano ed alle quali siamo
profondamente collegati. Potremmo definire il campo morfogenetico anche come
inconscio …. Esiste un inconscio personale, nel quale sono immagazzinate tutte le
informazioni di ogni singolo individuo riguardante non solamente la vita attuale, ma
anche le sue vite precedenti, così come esiste un inconscio familiare ove tutto il
passato della famiglia stessa è contenuto …. In tal modo ogni passato di ogni civiltà
con tutto il suo sistema simbolico, rituale, di credenze e forme di pensiero e
dell’inconscio collettivo che ingloba la memoria di tutto il genere umano. Quante
volte ci accorgiamo di ripetere una azione, o delle parole che quasi non ci sembrano
nostre? Quante volte nelle nostre relazioni creiamo dinamiche che ci fanno del male,
ma che ciò nonostante continuiamo a ripeterle?
Il DNA e il problema della forma
Gli scienziati che lavorano sul mondo microscopico generalmente non si curano della
forma degli organismi su cui lavorano, in quanto il loro oggetto di interesse è la
chimica e la fisiologia; ma per coloro che studiano gli organismi viventi nel loro
insieme è impossibile comprendere la vita senza tenere conto della sua forma. Il
grande interrogativo che per molto tempo è rimasto senza risposta è il perché e il
come gli esseri viventi riescano ad assumere determinate forme fisiche proprie della
loro specie. Con la scoperta del DNA, i biologi molecolari dichiararono risolto il
problema, dato che esso è costituito da molecole direttrici che contengono tutte le
informazioni grazie alle quali un intero organismo può essere costruito.
Ma il problema iniziale sussiste.
Infatti, considerando il DNA come il programma completo di ogni organismo vivente,
alcuni scienziati si sono chiesti che cosa può invece controllare la forma di oggetti
non viventi come i cristalli.
In tali materie, prive di DNA, devono intervenire necessariamente altri fattori. Una
possibile – e molto probabile – soluzione, si può ritrovare nelle forze subatomiche alla
base delle molecole che le compongono, che contribuiscono non solo alla
configurazione interna della struttura, ma anche a quella esterna, ossia la forma.
Dunque, se tali forze governano le molecole degli oggetti inanimati, è deducibile che
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