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Quattordici anni di ricerche sui quasi-cristalli hanno permesso di stabilire l’esistenza
               di una ricca varietà di quasi-cristalli stabili e meta-stabili con cinque, otto, dieci e
               dodici assi di simmetria, con strane strutture [come il dodecaedro e l’icosaedro] e
               interessanti proprietà. Si è reso necessario sviluppare nuovi strumenti per lo studio e
               la descrizione di questi straordinari materiali.
               Ho scoperto che ricerche segrete hanno mostrato che i quasi cristalli sono molto
               promettenti come materiali per lo stoccaggio di grandi energie, componenti di matrici
               metalliche, barriere termiche, rivestimenti inusuali, sensori ad infrarossi, applicazioni
               laser ad  alta potenza ed elettro-magneti.  Alcune leghe ad  alta resistenza e alcuni
               strumenti chirurgici sono già sul mercato. Il Teflon e il Kevlar sono entrambi frutto di
               retro-ingegneria…..
               Una delle storie che mi sono state raccontate più di una volta era che una delle coppie
               di cristalli usate nella propulsione  dell’incidente di  Roswell fosse un Cristallo di
               Idrogeno. Fino a poco tempo fa, creare un cristallo di idrogeno andava oltre le nostre
               conoscenze scientifiche. Ora la situazione è cambiata. In un Programma Black Top
               Secret, sotto la DOE, è stato scoperto un metodo per produrre cristalli di idrogeno,
               poi la produzione è iniziata nel 1994.
               Il lattice di quasi-cristalli di idrogeno, e un altro materiale non nominato, formavano
               le basi per la propulsione a scudo plasmatico del velivolo di Roswell ed era una parte
               integrante del motore bio-chimico del  veicolo.  Una quantità di  avanzata
               cristallografia che gli scienziati non osavano  nemmeno sognare fu scoperta da
               scienziati ed ingegneri che valutarono, analizzarono e tentarono di risalire per retro-
               ingegneria alla tecnologia che si era presentata col veicolo di Roswell e con altri otto
               veicoli che caddero dopo di allora.
               Discutibilmente, dopo 35 anni di segrete ricerche sui materiali di Roswell, coloro che
               avevano recuperato queste tecnologie hanno ancora  centinaia se non migliaia di
               enigmi irrisolti su quanto hanno trovato, ed è stato giudicato “prudente” introdurre i
               “quasi-cristalli” nel  mondo non scientifico con una  certa gradualità.  Ora  ci sono
               letteralmente migliaia di riferimenti diversi ai  quasi-cristalli su Internet,
               completamente privi di ogni menzione  ai microcluster.  (Non un singolo studio
               scientifico  tra quelli che siamo  stati in grado  di trovare in rete menziona  i  quasi-
               cristalli  e  i microcluster nello stesso documento). Molti dei  riferimenti ai quasi-
               cristalli provengono da compagnie che sono partner del governo, ed è facile intuire
               come vengano studiati in modo intenso ed ampio. Tuttavia, non vengono quasi mai
               menzionati sui media generalisti, e nonostante ciò presentano una sfida unica alle
               nostre prevalenti teorie della fisica quantica. La ricerca va avanti, ma con  una
               esaltazione molto dimessa.
               Dan Schechtman è stato insignito dell’onere/onore di aver scoperto (o di aver avuto la
               possibilità di  ri-scoprire) i quasi-cristalli  l’8 Aprile 1982 con  una lega  Alluminio-
               Manganese (Al6Mn) che all’inizio era  allo stato di liquido fuso e che poi veniva
               raffreddata molto velocemente. Si è verificata la produzione di cristalli in forma di
               icosaedro, come determinato dal diagramma a diffrazione che è stato osservato, simile
               all’immagine qui sotto.  I dati di Schechtman  non sono  mai stati pubblicati fino  al
               Novembre 1984! Nell’immagine a destra della  figura  3.4 possiamo vedere
               chiaramente un  numero di pentagoni, che indica la simmetria a cinque  assi
               dell’icosaedro:



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