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Il legno utilizzato per realizzare un violino viene conservato a temperature e umidità control-
late per 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, per preservare il legno dall’umidità.
Il legno della tavola proviene dal legno leggero ma
resistente e con un’ottima risonanza dell’abete,
una specie della famiglia dei pini. L’abete ricorda
gli alberi che vengono utilizzati come alberi di Na-
tale. Vengono selezionati grossi pezzi di legno in
cui le fibre scorrono in modo rettilineo e vengono
spaccati con un’accetta così da non tagliare le fi-
bre.
Quando si seleziona il materiale da un albero, la
parte esterna dove gli anelli del legno sono più fitti
viene tagliata con una sezione più spessa a forma-
re un trapezio come si può vedere nel diagramma.
Quando vengono uniti i due lati destro e
sinistro, la porzione esterna, che è la più
dura poiché è maggiore l’età degli anel-
li, finisce al centro, dove si posiziona il
ponte. Ciò rende simmetrica la grana del
legno e significa che anche le vibrazioni
saranno simmetriche.
Il legno di acero è utilizzato per il fondo
e le fasce per la bellezza della grana. Le
considerazioni pratiche non sono l’unico
punto importante. Anche le tecniche ar-
tigianali lo sono.
Il violino è stato creato nel nord Italia, e fin dalla sua nascita
nel sedicesimo secolo le buche hanno la forma di una “f”.
Perché è stata scelta questa forma? Non esiste una spiegazi-
one ragionevole. Tuttavia, se la forma o la dimensione veng-
ono modificate si verifica un effetto drammatico sul suono
dello strumento. Inoltre, l’incrocio delle linee nella “f” indica
la posizione del ponte. In fondo è un ottimo argomento contro
l’utilizzo delle buche a S.