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1. LA DINAMICA TRIMESTRALE DEI RAPPORTI DI LAVORO





            Le attivazioni a Tempo Determinato mostrano nei trimestri relativi al biennio 2018-2019 un andamento ten-
            denziale positivo, ma in affievolimento. Nel primo trimestre del 2018 si registra un incremento del 12,3%,
            mentre nel trimestre successivo si osserva già un’attenuazione della crescita, il cui valore risulta pari a 7,4%,
            anche se questa dinamica di rallentamento si verifica in quasi tutte le tipologie contrattuali (Tabella 1.5 e
            Grafico 1.3). Nei trimestri successivi prosegue la crescita del Tempo Determinato in maniera ancora più de-
            bole, fino al secondo trimestre del 2019, quando si registra un calo delle attivazioni (-0,8%). Nel terzo e nel
            quarto trimestre del 2019, invece, riprende la dinamica positiva, ma con intensità inferiore rispetto ad altri
            contratti. Considerando altre tipologie contrattuali a termine, ossia le attivazioni per il lavoro nello spettacolo
            e per il lavoro intermittente a Tempo Determinato, si osserva in quasi tutti i trimestri del 2018 e del 2019 una
            crescita tendenziale significativa, anche nel secondo e nel quarto trimestre del 2019, quando le attivazioni
            totali subiscono un rallentamento della dinamica positiva e il Tempo Determinato in senso stretto registra
            nel secondo trimestre un calo e nel quarto un lieve incremento. In questi due trimestri, infatti, il lavoro inter-
            mittente a Tempo Determinato mostra un aumento tendenziale delle attivazioni, pari rispettivamente a 9,7%
            e 10,1%, mentre per il lavoro nello spettacolo viene rilevata una crescita del 6,3% e del 26,3%. Anche nel
            terzo trimestre del 2019 si osserva un significativo incremento delle attivazioni per il lavoro nello spettacolo
            e per quello intermittente a Tempo Determinato, che risultano i più elevati del trimestre, pari rispettivamente
            a 14,6% e 10,7%. Se consideriamo tutto il periodo compreso tra il primo trimestre del 2018 e il quarto trime-
            stre del 2020, si osserva che la media trimestrale dei contratti attivati a Tempo Determinato passa da 1 mi-
            lione 930 mila a 1 milione 632 mila (-298 mila, pari a -15,4%), mentre quella relativa al lavoro intermittente
            a Tempo Determinato scende da 168 mila a 130 mila (-38 mila, pari a -22,6%) e quella riferita al lavoro nello
            spettacolo diminuisce da 76 mila a oltre 69 mila (circa -7 mila, pari a -8,6%). La quota media trimestrale di
            attivazioni a Tempo Determinato nel periodo scende dal 69,6% al 68,5% (-1,1 punti percentuali), quella rife-
            rita all’intermittente cala dal 6,1% al 5,5% (-0,6 punti) e il peso del lavoro nello spettacolo, diminuendo le
            attivazioni in misura percentuale minore rispetto ad altri contratti, sale dal 2,7% al 2,9%, nonostante una
            perdita di 0,3 punti percentuali nel corso del 2020 (nel quarto trimestre del 2019 la quota media era, infatti,
            pari al 3,2%).

            Contrariamente alle altre tipologie contrattuali, le attivazioni con contratti di Collaborazione presentano un
            calo tendenziale a partire dal quarto trimestre del 2018 (-3,2%), che prosegue per tutti i trimestri del 2019,
            in corrispondenza dei quali si registra nel primo trimestre una riduzione più contenuta (-2,8%), mentre nel
            secondo trimestre la diminuzione tendenziale diventa più intensa (-6,2%) per poi affievolirsi nel terzo (-0,1%)
            e riprendere vigore nell’ultimo trimestre del 2019, quando si rileva un calo pari a -9,5% (Tabella 1.5 e Grafico
            1.3). Prendendo in esame la dinamica media trimestrale compresa tra il primo trimestre del 2018 e il quarto
            del 2020, si registra un calo delle attivazioni da 103 mila a 84 mila (-19 mila, pari a -18,3%) e una diminuzione
            della quota media relativa a questa tipologia di contratti, che passa dal 3,7% al 3,5% (-0,2 punti percentuali).




















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