Page 37 - Dossier modello A2.0

• Strumenti operativi in grado di garantire la massima valorizzazione “locale” delle diverse frazioni merceologiche raccolte, con una rete impiantistica di supporto in grado di massimizzare il recupero ed il riciclaggio e minimizzare l’utilizzo delle discariche controllate;
• Strumenti sociali e complementari in grado di promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro anche grazie ad azioni mirate atte a promuovere e sviluppare l’industria del recupero e riciclaggio “locale”,
strumenti - questi ultimi – che, insieme, portano ad un concetto più ampio di “rifiuti zero” ed “economia circolare”.
Questo approccio si basa sul principio che lo smaltimento è un momento critico della filiera dei rifiuti, in quanto rappresenta la rottura del processo di vita di un prodotto, con conseguente trasferimento della responsabilità.
L’obiettivo – dunque – è quello di abbassare il più possibile la quota di rifiuto “non differenziato” e “differenziabile” avvicinandosi appunto a zero usando lo stesso approccio della Direttiva 98/08 che chiede l’applicazione della gerarchia e la responsabilità del produttore.
La sfida del Consorzio, nel medio-lungo periodo, è quella di abbinare più filiere di recupero secondo la filosofia che ogni scarto di processo può diventare input per un altro processo. L’intero sistema, una volta a regime, garantirà un miglioramento costante delle performance complessive, lo sviluppo di un’economia indotta e l’incremento dei livelli occupazionali secondo diverse specializzazioni in quell’ottica, tanto ricercata ma poco diffusa, di economia circolare “locale” – ossia - dove il rifiuto è prodotto.
Nel successivo capitolo gli obiettivi di medio-lungo termine del Consorzio si traducono in un progetto concreto, il progetto di definizione di un nuovo modello gestionale: il modello “A2.0”.
Ambiente 2.0 Consorzio Stabile S. C. a r.l.
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