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nologia di un discorso amoroso che le arie dei melodrammi con- densano, in parallelo, in altrettante emozioni.
Giuseppe ci offre bellissimi esempi di tale adesione a questo orientamento figurale, si ingegna a cogliere nelle mitologie anti- che un preludio degli studi scientifici astronomici. Una scelta che è aperta dalle Metamorfosi di Ovidio e da una puntuale rico- gnizione di mitologia astronomica, a cui Ovidio è attento, redat- ta dal Gaio Giulio Igino, il letterato cui l’imperatore Augusto af- fida la direzione della Biblioteca Palatina65. Le moderne esplora- zioni post-galileiane del cielo coincidono con rinnovate letture di miti, e nel firmamento si disegnano figure degli affetti e del discorso amoroso. Emanuele Tesauro, altro interprete d’eccezio- ne della poetica barocca, invita a rivolgere lo sguardo a un cielo (quello interiore), dove brillano metafore e immagini poetiche: «Talché tu vedi che il cielo è un vasto ceruleo scudo, ove l’inge- gnosa natura disegna ciò che medita, formando eroiche imprese e simboli misteriosi e arguti de’ suoi segreti»66. Prospettive che pur nelle loro differenze convergono.
L’abate Michel de Marolles, sensibile alle novità scientifiche e frequentatore del libertinage érudit, amico di Pierre Gassendi, François de la Mothe Le Vayer, Isac La Peyrère, Samuel Sorbière, Jean de Launoy, estimatore di Cyrano de Bergerac, studioso e tra- duttore di classici, è regista di un celebre libro67 dove rivivono i miti di Ovidio attraverso una coorte di artisti68 e dove un’incisio- ne condensa i rapporti complessi tra astronomia e mitologia (fig. 13): un volume quello di Marolles sicuramente presente nella bi- blioteca di Vinaccesi. La consuetudine con l’erudito bresciano e la propensione per il melodramma, ben presente nella cultura mi- lanese, e a Brescia rafforzata dalla vicinanza con Venezia, si salda- no in questa prospettiva sempre in riferimento al discorso amo- roso. Del resto a Pollarolo si deve una serenata del 1691, che ben raccorda i due ambiti: Il moto delle stelle osservato da Cupido69.
La figura del de-siderio: Selene ed Endimione e i miti lunari
Sul crinale del 1670-1680 muta il codice delle passioni, il mo- do di metterle in scena e di raffigurarle. Al registro patetico,
65 Sotto il nome di Igino sono tramandate le Fabulae ma anche gli Astronomica a testimonianza di una precisa corrispondenza tra l’area narrativa e quella del- l’osservazione scientifica; cfr. IGINO, Mitologia astrale, a cura di G. Chiarini e G. Guidorizzi, Milano 2009.
66 E. TESAURO, Il cannocchiale aristotelico, o sia Idea dell’arguta et ingeniosa elo- cutione che serve à tutta l’arte oratoria, lapidaria, et simbolica esaminata co’ prin- cipij del divino Aristotile, Torino 1654 e 1670.
67 Tableaux du temple des muses tirez du cabinet de feu Mr Favereau [...] et gravez en tailles-douces par les meilleurs maistres de son temps pour représenter les vertus et les vices, sur les plus illustres fables de l’antiquité, avec les descriptions, remarques et annotations composées par Mre Michel de Marolles, Paris 1655 (e ancora 1663); edizione olandese, Tempel der Zanggodinnen, Amsterdam 1733; edi- zione inglese 1738; nuova edizione francese 1742 (Zacharias Chatelain); edi- zione moderna a cura di A. De La Barre De Beaumarchais, Le Temple des Muses. Orné de 60 tableaux ou sont representés les evenemens les plus remarquables e L’antiquité Fabuleuse..., Firenze 2011. Sulla figura di Michel de Marolles, stu-
13. Abraham van Diepenbeeck (fig.), Il Caos, in Tableaux du temple des muses di Michel de Marolles, Paris 1655.
volto a enfatizzare lo spleen, il languore, il lamento, subentra un’accentuazione di toni. Carlo Francesco Pollarolo parla di delirio d’amore70, Carlo Pallavicino descrive quale follia l’amo- re di Didone71. Emblematico al riguardo diviene il nuovo mo- do di leggere il Tasso. Per il Pallavicino Armida72, alla luce del-
dioso dei classici, collezionista incisore: A Kingdom of Images. French Prints in the Age of Louis XIV, 1660-1715, a cura di P. Fuhring, L. Marchesano, R. Ma- this and V. Selbach, Cambridge 2015.
68 Gli artisti coinvolti sono, per l’edizione originale e per la nuova edizione olandese aumentata: Michel de Marolles, Bernard Picart, Jacques Favereau, Abraham van Diepenbeeck (cui si deve il Caos) e Cornelis Bloemaert.
69 Carlo Francesco Pollarolo, Il moto delle stelle osservato da Cupido, Padova 1691.
70 Carlo Francesco Pollarolo, I deliri per amore, Brescia 1685.
71 Carlo Pallavicino, La Didone delirante: drama da rappresentarsi in musica nel famoso Teatro Grimano di SS. Gio. e Paolo l’anno MDCLXXXVI.
72 Carlo Pallavicino, La Gerusalemme liberata (parole di G. C. Corradi), Vene-
zia, teatro di SS. Giovanni e Paolo 1687 (Venezia per Nicolini, 1687, in 12°),
Dresda, Hoftheater, 2 febbraio 1687. Tradotta in tedesco da Fiedeler, repl. a Stamburg nel 1685 col titolo Armida, alcune arie dell’opera vennero stampate
ad Amburgo nel 1695. 89
Giuseppe Nuvolone: mitologie, ‘favole per musica’ e ‘vaghe’ stelle