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Sino agli inizi del Seicento, Roggiano aveva una cinta muraria costruita tra
il 1280 e il 1310 dagli Angioini che si appoggiava a due torri ellissoidali.
Lungo le mura vi erano quattro porte d’accesso al centro abitato. La porta
principale era quella chiamata “Arco del carcere”: un grande arco in mezzo
a due torri che è ora riportato nel gonfalone del comune che con troppa
frettolosità, nel 1964, fu demolita da un’amministrazione comunale che non
valutò appieno la possibilità di restaurarla. Oggi resta in piedi la torre che è
chiamata “Torre dell’orologio” perché, in epoca successiva alla sua
costruzione, fu sovrapposta la parte terminale con un orologio tuttora
funzionante.
Il ricercatore roggianese Francesco Guzzolino scrive:
In contrada Manche di Mormanno ci sono resti di un
insediamento risalente all’età del rame o calcolitica. Resti
di villa romana del periodo imperiale, dotata di impianti
termali, in zona Larderia. Sulla cinta urbana s’innalza la
torre ellissoidale, su cui svetta un vecchio, ma ancor
funzionante, orologio civico. In Via Supporto esiste una
costruzione bifora di stile romanico del 1200. Nelle due
piazze principali vi sono due monumenti marmorei: quello
di G. V. Gravina e quello di Ferdinando Balsano. La piazza
principale di un tempo era piazza dell’Olmo, in essa
venivano eseguite le pene inflitte ai malviventi. Al XVI
secolo risalgono il Santuario della Madonna della Strada e
la chiesa di Sant’Antonio. Nel vaglio, che era la residenza
estiva dei Sanseverino, vi era una cappella privata.
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