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         gedo  io lasciai  ad  un  disliol_o Colléga  la  Sezione  degl,i  Ot-  2°  U n'oltalmia  catarrale ero.o ica, ~oprallulto  se  accom•
         tafmici  e  nulla  più  seppi  su,!  co,, 10  del  Tmffel  si no s~1l   pagna.!a da grauulazi0ni, può col  concorso  di  cause  reuma-
         fini~e  d'agosto,  in  cui  presenta vasi  al  Cnrpo,  reduce da  uo   ~izzanii od  allreed anche  iodipen,lenlemente da  una  condi-
         congedo  che sullo scorcio  di  luglio  gli  era  slalo  accordato   zione  specifica  od  epidemico-contagiosa  ,  facilrnente
        . dal'l'Os1,>eilale  Militare  Divisionario  di  Torit)O.   degenerar  a,J segno di  p11esen~a,re  tu,lti  i  caFalleri  mell'ot-
            Dopo  pochi  giorni  di  sua  presenza  al  Corpo  entrava   talmia purulenta.
         egli  allo  Speciale  .Militare  d'  Anoecy  nello  staio seguente:•   5° li tocco  delila congiuntiva  col  ni1Lralo  d'argento sol idB
          la  mucosa  palpebro-oculare di  am_bedlrn gli  occhi  cangiala   sì giustamente  preconizzalo  nella congiunti vi1le purulen la,
          in  un  ammasso  d'un  colo11e  rmsso-sca11ialo  intensissi1rn0  :   esige speciali  riguardi,  negleHi  i quali , quel  supremo rime-
          questa  stessa  muco~a,  le palpebre  e la  pelle  ulla  loro base   dio  può riescire sommamente  nocivo.
          prodigiosarril~nle  sviluppale: grande quaulilà di  materia  pu-.   4°  FaHa  astrazione dalle dovute  cautele ed  avuto  sola- ·
          riforme si secerneva  dallla  superficie  degli  occhi : ed esc0-  mente dguardo al  diverso modo  di  sen  ire degli  ammalati,
          riava  in fino  le  guancie:  opa ci là  vas~olare  pronunziata  su   sì generale  che locale, quel  toccamento  che  ne.gli  uni  pro-
          ambidue  gli  occhi  e èpn  tuUo  questo  imponrnle iiPParato   durrà  ollimi  effetti  ,  sarà  negli  altri  fonte  di  non  liev8
          fenomenologico  poca  la fotofobia  ,  regolare  il  _pois@.  Non·   danno.
         •  vi  avea piùi  nessurn  dubfui0: la  malatHa  clì'io  aveva a curare.
          era  u11'0-ltalrnia purnlenla , benchè,  visiLato l'ammalato·esal-           56
          tamente  ed  interrogatolo, mi  risultasse- non  aver  Pgli  a-
          vuto  co municazione  di  sortra  con  vernna  persona  infetla  ,   P(j)LMONl TE  A:CfH A
          nè solfrirn allora  ,  nè mai  aver  sofferta  affezione  sifilitica
                                                                SUCCEDUTA  DA  GRA.VIS  POLIIION'ORR.à.GU ,  QUI NDI  Di  VOIIIIC.l
          di 'sorta.  Dall'esame  delle cause ricavai  che nel  tempo pas-
                                                                                CON  ESITO  F.\USTO
          sato  in  eongedu  il  Tru ffe! lavorava  lull0•giorno  ne'campi
          senza ripararsi ùalle  vicissitudini almosferiehe  le  quali  fu-  (Storia eeiia in  u,na Conferenza  d'Alessandria
          ron  assai  frequ~nli  in  quel la  stagione. A  malgrado della   da.I Medico cli Reggimento Doli. l(ALn).
          mancanza  di  riazione  io  credei  .bene  d'  appigliarmi  alla   Giovanni  Mon .....  soldato  nel  12°  Reggimento  di  Fan-
          eura  anlifi0gisHca  generaile  e  l0cale, ·c0slché  in  pocbl   teria,  di  temper.amento  sang,uigno-ne1rvoso,  di  eoslituz,ione
          giorni  fu11òno praticali  selle salassi  e  due  opierazioui  di  mi-  gracile,  d'ingegno  svegliato,  d'indole !iloCÌlle,  nato  da  pa-
          gnalle dietro le orecch ie : somministrai  nello stesso  tempo   renti  sani,  benchè  non  molto  robusti  ,  pervenne  all'età
          il  calomelano  ad  alte dosi  fin · a produr  un  intenso  plial i-  di  26  anni  senz'alcun'infermità,  tranne  leggieri  dolori  va-
          sm0 e  praticai  fin  dal principio  molte scarificazioni sul  cer-  ghi  e p1111lorii  al  peLl0- ed  in  ispecie  s0llo  la  clavil'ola de-
          chio  congiuntivo-oculare,  per  cui ' ollenni notevole sottra-  s·lra.  Da  un  anno  erano  questi  dolori  piò  molesti  ed ,as-
          zione locale,  che  ripetei  nei  due  giorni  consecu~ivi.  Ne l   sociati  ad  una  tosse  secca  di  breve  dur.ala  la  quale  sva-
          terio giorno  reci  localmenLe  uso  d'•un  colllirio  eompO'sl0  di   niva  coil  rip0s0  ,  col 1 1e  bibite  lepide  zucche1ra,te  11  colle
          venti grani  d,i nilrato  d'argento  porfi rizzato  sciolto  in  due   fregazioui  a~ciulte  sul  pello  che  senz'alcun  medico consi-
          oncie d' acqua  distillala :  praticai  ii:iollre  al  di  SOJ.!lra  delle   glio egli  slesso praticava  ritenendo  il  malo di  natura  sem-
           sopracciglìa  unzioni  con  pomata  mercuriale  belladonniz-  plicemenLe  reuma Lica.
           zata e ,  lenulo  l'ammalalo  a  modico regime ,  amministrai   Collo da-urelrilide blen-norragic a, enbrava egli  peli@ Spe-
           sali  neutri  in  continuazione,  a~giungendo  a  tale  ·cura   dale  ai  22  di  maggio.  Semplice  era  lo  scolo,  poco  co-
           pediluvii  senapizzati,  l'.:òn  questo  metodo  di  cu.ra  in   pioso  e  senza  sinlòmi  cl'  infiammazione  uretrale  d  al-
           capo  ad  ulto  g'orni  la  malattia  trova vasi  rid.olta  al la   meno  non  tali  da  addimandar  un' energir,a  cuna,  La  sola
           sua sem)'}licilà eu era svanila aITallo l'opacità corneale .   regola  dielelica  e  le  bibite  tempera nti  baslaron  a  dimi-
             Si  continuò  nell'4so  de'collirii  di  nilrato  d'argento  au-  nuire  lo  scolo  uretrale  e  già  lieto  l'infermo  del  ra pidç>
           mentandone la d0se fin  ad una mezza dra mrrH  io  due. oncie   migli,oramento ìnslaya per abbandonare lo Spedale, quando
           d'acqua  e  si  addivenne  all'a:,pplicazione  con Li1ma  wi  è-  la  mallina  dei  21 ·ai  maggio fu  ,preso  da  inten&o  d0lore
           ìnunlorii  alla  cutè.  [mpazienle  però ·del lento svanire della   puntorio  nel lato  destro  del tora ce.  L'ammalato  scambiò
           malattia  e non  potendo di  tal'c lentezza ac0agiooare  veruna   questo  dolore  colla  solita  reum aLalgia  a  ciai  andava  sog-
           discrasia  da  cui  affa~lo  libero  era  l'ammalato,  volli un   getbo  e ricorse ai  solili  rimedii  più  volle  proficl!li  i  quali
           giorno servirmi  con  somma  moderazione  del  nitrabo d'ar-  però  non  riuscirono  lali  in  quesl'u'llima  ricorrein'la.  Alla
           gento  solido ;  ma  dovetti  loslo  desistere  per  l'intolle-  visita  pomeridiana  presentava  quesli  sintomi  e  ségni;  do-
           ranza  di  nuovo ,manifestatasi  e  ritornar  .a,i  coli ivi  collo   lore  viy,ace ·e  p1rntorio  al  lato  destro;  respirazione  diffi-
           ste.sso  niirato  a plccola  d0se,'  mediante  i  qmalli  il  Truffet   cile ,  labori0sa  e  breve ;  t0sse  secca ;  polso  dul'o,  teso, •
           lasciava  l'Ospedale  ai  20  d'  ottobre,  cinqoantaquallro   frequente  (salasso  dal  braccio  ed  emiilsione  tiepida  con
           giorni  dalla sua entrata,  gnarilo al  segno che un  mese dopo   acqua di  lauroceraso),
          • presentavasi  egli a me  chiedendo  cli  pober.e  passaM  su~ra-  Giorno  28.  ~ 0lore  p11ofond0  esteso  a  ~uUa  la  cavità
          - rogato  militare.  Vedendo pere)) •come rimasti  fosser  i  suoi   del  petto ;  decubi lo  impedito  da  aimbi  i  lali,  tosse  fre -
           occhi  molto  sens-ibili  alla· viva  luce_ rifiutai  di  spe<lirgli  il   quente  con  es.crealo  sanguigno  piuttosto  copioso;  cefa-
           debito  certificato,  rimellendo  la cosa ad  un  tempo un  po'   lalgi 1 a;  facci,a  rossa  ed  animata ;  febbire  spicca~a;  sete
           più nem0ta allor.~uando  io p0lessi  avere la certezz,a mora,le   intensa.  Si  fe·ce· diagnosi  di  grave  pneumonite  (due  1a•
            della  perfelta sua guarigione.   •                 lassi  nella giornata;  emulsione con  acqua  di lauroceraso;
             Dalla  esposizione  di  questa storia  io deduco  i seguenti   diet.a  rigorosa).
           corollari.                                             6,i0rno 29.  Saugue  es~rarto  cotennoso;  catte  inquieta;
             1° Dalla lenacita d'un'onalmia non  si• debbe  sempre  in-  dolore  gravati:vo a tutto  il  petto  e .la oc inante ad intervalli
           ferire  che vi  sia_una  qualcli.e diatesi  complicante.   sollo  la  davicola  destra ;  tosse  con  espelloraziooe  sao•
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