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non diffusamente, ·almeno con molla chiarezza: [di fatti 25 a 50 giorni essendo,·stali appena amministrali 6ll graoi
Egli ammelle quattro cause determinanti tale degenera- di calomelano coo alcune dramme d'ungueolo napolitano
,:ioue cioè l'affezione scorbutica, l'impetiginosa, la can- per frizioni sul lurnor~, non si può dal mercurio derivare
crena nosocomiale e la gaslro-enlerite: a questo riguar.do , la vera causa occasionale de),)a cancrena, com'alcuni
fa àolare che tanto l'affezione scorbutica quanl0 la gastro- pretendono.
enterite posson essere generale. dall'use più o ·~eno pro- li Dolt. Tappari .rammeota che quand' era Assistente
lungato del mercurio. Rimarcando ·quindi il Dott. Ajme nella Sala dei sifilitici dtJll'Ospedale di Padova, dov'il
come nel caso citato dal Dolt. Comisselli nella sua Me- numero dei venerei arrivava sin ai 170, giacchè colà la
gente si contaminava con ~omma facilità e quasi volon-
mòria siasi amminisLral© il mercurio per più d'un mese,
~ariamente onde pole11e passare i'inverno nel ricovero,
crede egli che la cancrena avvem~la si possa in gran parte
egli non ha mai veduto. un casò di bubone in degenera-
attribuir all'azione di questo farmaco. :1;ione, facendo notare che non si faceva punto uso di mer-
Il Dòtt. Comissetti ammettendo le speciali cause ac . curio e che il metodo di cura si ridllceva al solo antiflo-
ceunate da Lagneau cor;ne cause predisponenti, opina che gistico o Lult'al più ad alcune preparazioni jodee.
l'oso conlin.uo del mercurio non sia quello che . prodoca Il Dolt. Plaisanl parla d'alcuoi casi di buboni degene•
ra,ti ossen:ali s0U0 la direzi0ne del IDou. 'ifoscano al-
la cancrena, ma che questo medicinale valga a destar~
l'Ospedale Militare cli Cuneo dop@ la campagna del 1849
una ma-ggiore sensibilità nel tubo intestinale e lo ·renda
dove, a~teso il numero strao•rdinario degli ammalati e la
quindi ma.ggiormenle predisposto all'infiammazione, di poca capac;ilà di quell'Ospedale , si dovè collocar i feri~i
cui la rapida invasione ha luogo dietro l'azione di disor• ed i venerei nel Convento così dello di Santa Chiara.
dici dielelici © per l'inilusso di cause atmosforiche per Descrive qu'iadi la posizione <l'i lai Ospedale ProvvisoJJio
_le quali rimane perttubala la traspirazione euianea. di cui le sale erano moll@ risl•r.elle , poco ventilate ed
in cui gli ammalaU erano quasi ammassati. Dopo oLlo
Quanl' ali' irritazione gastro-enterica, Lagneau sembra
o dieci ~i0rni da tale traslocazione si videro sei a selle
con averle data lolla quella importanza che merita; che buboni in degenerazione. Espone -come la prima cura
·anzi pòrla della medesima appunto quando tratta della
consistesse· nel metodo anliflogisUco e quindi nel caso di
Cancrena d'Ospedale; il che implica una coofusiooe di cancrena si Ficorr.esse agli antisellici, facendo nota,re che
diag0osi ch'egli inleoùe apposi lamenle r.et,Lifica,re. Di in quest'ul1~i,mo caso il mercurio s'usava sol1an~0 esLeF-
falli siccome -la canci:ena di cui è ora argomento . rico- nameale per le ulcere. Conchiude allribuendo la causa di
nosce per causa occ_asiotiale la gastro-enterite, è perciò tale òegenerazione alla poca salubrità dell'Ospizio non
solo ma specialmente ai disordini dietetici che frequen-
felicemente curala col meLodo . antiflogistico; non -così la
temente s'avevano a deplorare, tanto più che que,IJ'Ospe•
cancrena nosocomiale o d'Ospedale, come nessuno dei
dale maocava d'accurata sorveglianza.
Colleghi ignora, richiedend0 quesba l'uso dei èaustici Il Do.~t Ajme c011 par@le adeguate conferma l 0pinioue
1
polenli·, Jra quali è sovrano il ferro rovente, Da un lato del DoLt. PJaisanl Sl!lllia causa dei buboni cancrenosi Ja
dunque la cura coa,sisle nei salassi e dall'altro nei caus• esso lui esposta , massimamente dielro la descrizione del
tici ; la differenza è perciò grand issima. locale e del cumulo ,Jlegli ammalali. Aggiunge poi che
Il Do~l. Tappari ass,erisce ct1e la minaccia di cancrena mentre noo vuole esclude11e che al bre cause possano de-
Lermi il~r un'aITellione qualunque interna alta a generare
nel caso da esso lui eila~o non si pobr.ebbe atLribuiF al -
la cancrena in discors©, cre!!le si debba Le nere d'occhio il
l'uso smoderato· del mercurio , giacchè in primo luogo
mercuri0 , onde non insislere su/ila sua amministrazione
l'-arpmalato da s0li p·ochi giorni prendeva pillole di calo- che servirebbe in tale caso ad accrescere siffallo malore.
melano di 1 [2 grano ciascheduna, per cui fa~to il calcolo Racconta inoltre che io lullo tempo che ha frequentalo
avrebbe pres© da quallro a cinque grani ,di calomelano, questo nostro 0 , pedale Milibare sollo la direzione del
ed in secondo luogo non si presentarono sintomi d'i!ilrar- Chirurgo-Capo DoU. Forno, non gli venne mai fa llo
d'osservar alcun ca,so di cancrena non avendo vedl!lio
girosi.
usar il 1-nerèl!lrio in cura generale , tutloGhè si commet-
1 1 1 Dott. Ajme risponde che di rado si ha la cancrena
tessero anche ~re<f}l'lenlemenle dei disordin-i dieteti ci.
quando compare l'idrargirosi. li Dotl. Crema parlando del caso di bobone degeneralo
·li Dottore Comisseui non ammette l'µllima opinione occorso al n° 89, d,ice che non si prescrisse alcun pre-
del DoUore Ajme e dice che nei tempi andati iu cui il paralo mere.1Qriale e che il meLod© !enutos i fu l'an1.ifio-
mercuri© , perçhè !enulo in lanla reputazione com~ il gistic0 generale.·
J]l OoUl. C_omissetti riassume la 'ql'listione di,cendo: essere
solo specifico coolro le malaltie veoeree, s'usava a
11n falle innegabile che il bubone aper:o può esser colpito
profusione ed in modo talrpente straordinario che fre-
dalla cancrena sia esso slato curalo col mercurio o no;
quenlemenle gli ammalati erano presi da idrargirosi
1 che l'uso di ~i fallo compenso terapeutico e peggio ancora
eppure ben sovente s'osservavano buboni in degeneJJa- l'abuso tanto per l'azione in ilaliva che esercita sulle
l
zione : sosLiene che fin da quando egli adoUlò i,l metodo mucose del eana1e digernnLe , '<!illanlo per. la sua facollà
prescrillo uella sua Memoria non vide più nella sua deplastiu.:aute del s.angue , debbe considerarsi come ç:ausa •
1
predispoliente. Ma che la vera causa occasionale risiede
pratica lali falli . patologici. Nola com' abbia egli quasi
nell'irrilazione gast~o-enberica. Raccoma,nda quindi d'in-
sempre fallo uso dei preparati mercuri ali nelle affezioni
vigilare con somma altenzi0ne il regime dietetico e d'i fare
sifi'liliche, ma con tale mo1erazione da evitar app{IJnlo poco caso delleass,erzioni dell'ammalalJ) il quale cerca quasi
con .ogoi studio la salivazione. e gli allr.i segni dell'idi:ar- sempre di nasc@n!ileM la v.era soa con!iliziooe al Curante
girosi ch'egli consider(l com' un vero inconveniente. Nè; onde noh esser messo alla dieta; dii vegliare perciò gior- •
agg, iu nge, la norma che v'accenno d'andar alquanto a nalmente sulle funzioni digestive e di meller a profitto
rilento nell'uso dei mercuriali fu seguita da affezioni si- le indagini razionali che l'arte ci somministra onde, per
così dire., sor~réndere la verità. Aggiunge :ancor euere
filitiche c0sliLuziona,li. Il Medico di Reggimento di Ca-
di somma importanza di non confondere quesla cancreoa
valleria, dove i soldati liimangono , ollo anni sollo gli
coMe alltre specie designale nel suo seri Ho poiché, de11i-
occhi d~I Curante ì è io g,rado di giudicàre della verità vandò esse da altre cause, richiedono perciò differenti
di queste asserzioni. Così nel caso che vi ho esposto in compensi terapeutici.