Page 9 - Lega Navale
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con l’aspetto idrodinamico, quello della par-
te immersa, solo attraverso i foil-arms, le ali
imperscrutabili che hanno fatto la differenza
nell’avanzamento e dunque nell’efficienza, nel-
le performance raggiungibili in tutte le condi-
zioni.
Chiave di volta del successo dei Neozelan-
desi la velocità, quel denominatore comune,
quell’elemento decisivo che ha fatto di nuovo
la differenza come guardando in dietro in tan-
te altre occasioni. Perché sono passati 170 an-
ni, dalla prima regata intorno all’isola di Wight
all’ultima battaglia navale nel Golfo di Haura-
ki, ma a vincere la Coppa è sempre la barca più
performante.
Se è vero che comunque siamo usciti a testa
alta perché nessuna barca italiana aveva vin-
to tre regate in finale con i defender (il Moro di
Venezia nel ’92 a San Diego ne aveva vinta solo
una), è anche vero che la percezione di una de-
lusione pesante lascia l’amaro in bocca. Sembra
che con i Kiwi si tratti sempre di una “mission
impossibile” dove l’asticella viene alla fine spo-
stata sempre più in là.
Non sono bastati, anche questa volta, la tro-
vata del doppio timoniere, la scelta di uno scafo Luna Rossa in navigazione vista dall’alto.
all around, la forza di un team partito con gran-
de anticipo nella preparazione e nello svilup-
po, nonostante la tragedia del Covid e la con- domande, quesiti, considerazioni che meritano
seguente impossibilità di navigare, capace di di essere affrontati, che, nonostante la comples-
mettersi comunque in gioco grazie al talento sità dell’evento, i tempi tecnici da rispettare e
dell’improvvisazione, della grinta, della fierez- la volubilità degli attori, condizionati dalle cir-
za tutta latina di dare il massimo nel momento costanze, da convenienze personali e strategie
dell’emergenza, con coraggio e volontà. economiche più o meno vantaggiose presto non
Mentre i più critici sostengono che dopo ven- tarderanno ad avere risposte.
ti anni di sfide, cinque campagne di Coppa, Per ora, sogni, delusioni e speranze sembrano
fiumi di denari e risorse umane così assidua- navigare ancora sulla nave cargo che trasporta
mente impiegate sarebbe il caso di porsi delle dalla Nuova Zelanda al Mediterraneo le barche
domande sulle cause dell’ennesima sconfitta, volanti della Luna, gli AC75 impacchettati in-
insperata missione incompiuta, il pianeta dei ti- sieme ai 26 container che racchiudono le strut-
fosi, appassionati, addetti ai lavori, contaminati ture, i pezzi della base di Auckland, oltre ai ma-
dal morbo del match race, s’interroga, prova a teriali: scotte, drizze, fibre esotiche di carbonio,
ipotizzare scenari plausibili, si chiede insomma titanio e attrezzature varie. Strumenti indispen-
cosa il futuro del trofeo sportivo più antico del sabili, ferri del mestiere come armi affilate per
mondo riservi, partendo innanzitutto dalla do- scrivere la storia rocambolesca di sei mesi di
manda fondamentale: quale sarà il format della guerre stellari giocate nelle acque di Auckland,
prossima Coppa America, la numero 37. Quan- città della vela.
do e dove decideranno di regatare i defender ne- Intanto a placare gli animi, a confortare il po-
ozelandesi? Ma, soprattutto, Luna Rossa ci sarà polo degli allunati, quei milioni di appassionati
e con quale assetto e visione dell’evento? Tante disposti a passare intere notti in bianco di fronte
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