Page 11 - ART IN THE BIN - Catalogo Mostra
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Nelle tre tele dal titolo “Interno/controluce”, “Luce” e “Interno verde” presentate da Tina Sgrò, il tema del recupero viene inteso come “riabilitazione della memoria attraverso oggetti e ambienti vissuti, dove il senso della vita non si è perso nel corso dello svolgersi del tempo ma la sua memoria vive attraverso una reinterpretazione dei significati e degli oggetti ri(utilizzati) quotidianamente”.
Anche il finlandese Hannu Palosuo parla di recupero della memoria e dei ricordi episodici attraverso la sollecitazione di dati sensibili provenienti dal mondo esterno. L’opera “Nobody Promised Us The Future”, esposta nel 2019 in alcuni dei più importanti musei del Brasile con il titolo “Memoria obliterata”, è un polittico che comprende sei ritratti “non ritratti” a mezzo busto di ragazzi di nazionalità diversa, con il volto cancellato da pennellate bianche, che si stagliano su tele di juta di brande militari.
Non rappresentano soltanto un viaggio iniziatico nel passato di ogni individuo nei labili meandri dei ricordi o il simbolo di una umanità che si interroga sulla sua stessa essenza, ma il sentire comune di un’intera generazione rifiutata dalla storia. Incarnano il codice “Mayday” che oggi l’artista lancia per denunciare la ferita morale inferta ad una generazione che rivendica la promessa negata di un futuro migliore, e la ricerca della propria identità. Seppur nell’astrazione operata dall’autore, le immagini colpiscono per il grande impatto emotivo e per la sottigliezza di rappresentazione.
Recupero, rilettura e rivisitazione del passato è l’indirizzo linguistico espressivo dell’artista catanzarese Giuseppe Negro autore del trittico “Reliquari”. Tre piccole sculture in legno bruciato su tela, entro teche in plexiglass, custodiscono la memoria sopita dal tempo e minacciata dall’oblio.
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