Page 119 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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verbo usatissimo in merito alla cottura di pasta e riso; molto
usato anche il participio passato e aggettivo "scotto".
solfara (miniera di zolfo)
Parola siciliana per "miniera di zolfo" passata all'italiano, as-
sieme al sostantivo "solfataro" (minatore di solfara) per indi-
care tale tipo di miniera o anche un giacimento di zolfo.
trazzera (sentiero, strada sterrata, che attraversa i campi)
Parola siciliana passata all'italiano per indicare soprattutto tali
tipi di strade esistenti in Sicilia.
zagara (fiore d'agrume)
Parola siciliana per "fiore d'arancio", ha etimologia araba
(zahara = splendere del bianco, zahr = fiori) e fu acquisita dal
siciliano durante la dominazione dei saraceni. Era pratica-
mente sconosciuta al resto d'Italia fin tanto che Gabriele D'an-
nunzio la usò per la prima volta nel "Piacere" (1889) e poi,
ripetutamente, nel "Trionfo della morte" (1894), nel "Forse
che sì forse che no" (1910) e nel "Notturno" (1921).
Alcuni altri termini presenti in Siciliano ed anche in altri
dialetti meridionali, fanno oggi parte del lessico della lingua
italiana ma è difficoltoso capire se vi siano penetrati esclu-
sivamente attraverso il Siciliano:
calamaro (tipo di molllusco commestibile)
Parola siciliana e meridionale in genere.
capitone (tipo di pesce simile all'anguilla)
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