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siero:  “Sei  prigioniero...  sei  prigioniero!  Mamma  prega  per
          me!”.

          Nella  mattinata  avemmo  l’ordine  di  spostarci  in  un  vecchio
          campo  di  aviazione  a  qualche  chilometro  di  distanza,  li’  ci
          sarebbe stato posto per tutti. Nel frattempo Radio Scarpone ci
          informo’ che la maggior parte degli ufficiali ed anche qualche
          generale  erano  stati  fucilati.  Cosa  sarebbe  successo  di  noi?
          Dopo  qualche  giorno  la  stessa  Radio  ci  rassicuro’.  “Non  vi

          fucileranno..! Se volevano uccidervi l’avrebbero gia' fatto!”.
          E quel campo di aviazione divento’ il nostro primo campo di

          concentramento ed uno dei peggiori. Non ci restammo molti
          giorni  ma  dovemmo  sopportare  tutte  le  pene  che  un
          prigioniero  possa  immaginare.  La  sorveglianza  era  strettis-
          sima e spaventosa: una siepe di facce truci di soldatacci teu-
          tonici, esasperati per i lunghi combattimenti, per la morte di
          tanti compagni uccisi negli ultimi giorni e per il vergognoso

          tradimento!  Sempre  con  il  mitra  spianato,  ed  in  tante  occa-
          sioni lo usarono liberamente! Tanto noi eravamo degli sporchi
          traditori  badogliani...  Giuda..  Assassini...  Quante  ne  ho  sen-
          tite!

          Al  centro  del  campo  c'era  una  pozzanghera,  era  il  servizio
          igienico per piu’ di duemila prigionieri. Per lavarci? L'acqua
          delta pozzanghera.  Per i primi giorni senza nessuna razione,
          senza un pezzo di pane. Tutte le erbe del campo scomparvero

          dalle  radici.  Dopo  una  settimana  cominciarono  a  darci  un
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