Page 315 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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            la Saggezza esige di mettere ogni cosa al suo posto, “ed Allah è Saggio,
            Sapiente” (Cor. IV-26).

            Non c’è cosa che sia indeterminata (mu la ), poiché la possibilità (imkā )
            non comporta quello, né ciò è dato dalle realtà essenziali: dopo tutto
            l’indeterminazione (i lā ) è in se stessa una limitazione (ta y  ).

            Non c’è realtà che non abbia una sede (ma  i ) che la accetta ed una
            sede che la rif uta e non l’accetta – non c’è scampo a questo. Considera,
            per esempio, i nutrimenti naturali per il corpo naturale: non c’è nulla
            che funge da nutrimento che non comporti in sé un danno ed un benef -
            cio. Questo è noto a colui che conosce la Natura in quanto essa governa
            il corpo, cioè a colui che è chiamato “medico”; anche il naturalista sa
            qualcosa di ciò, ma il medico ne conosce la spiegazione dettagliata.
            Non c’è lingua di lode assoluta (mu la ) nel Mondo, né lingua di biasimo
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            assoluto. ( ) La radice (a l) di ciò sono i contrapposti Nomi divini, con
            i quali Allah ha denominato Se stesso per noi in quanto Egli è Colui
            che parla (mutakallim). Nello stesso modo Egli ha af ermato la trascen-
            denza (ta    ) [o incomparabilità] ed ha af ermato l’immanenza (ta    )
            [o comparabilità], ha dichiarato la Sua Unità ( aḥḥa a) ed ha associato
            ( a  aka) [altri a Lui], ed ha fatto parlare i Suoi servitori di entrambi gli
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            Attributi ( ). Poi ha detto: “Sia Gloria al tuo Signore, il Signore della
            Potenza, al di sopra di ciò che essi descrivono. E sia Pace sugli Inviati e
            la lode sia ad Allah, il Signore dei Mondi” (Cor. XXXVII-180 a 182).
            Si conclude la 61  parte e segue la 62 , [cioè la prima parte del Capitolo
                          a
                                          a
            sui segreti del Pellegrinaggio].
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            506 Nel Cap. 375 [III 472.23] Ibn ʿArabī precisa: “Non c’è nel Mondo realtà che sia
            biasimata in modo assoluto, né lodata in modo assoluto, perché gli aspetti ed i contesti
            delimitano ogni cosa. La radice (a l) è la limitazione (ta y  ), non l’indeterminazione, in
            quanto l’esistenza è necessariamente limitata, e per questo l’indicazione dimostra che
            tutto ciò che entra nell’esistenza è limitato.
            507 Nella prima edizione questo paragrafo recita: “La radice di questo è nella Scienza
            divina,  poiché  Egli  è  Colui  che  è  caratterizzato  (ma  ūt),  per  la  Sua  descrizione  di
            Se  stesso  e  per  il  Suo  discorso,  dall’Attributo  della  Trascendenza,  e  nessuno  è  più
            trascendente di Lui, e dall’Attributo dell’Immanenza; poi l’Altissimo ha fatto parlare
            di Se stesso le lingue dei Suoi servitori mediante entrambi gli Attributi ed ha biasimato
            per ciò un gruppo e ne ha lodato un altro”.
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