Page 311 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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310 al-Futūḥāt al-makkiyya
Allah, che sappia quello o non lo sappia: così lo contempla la Gente
della Scienza per Allah.
Tra i credenti vi sono i Calif ( ula ā ) che si manifestano nel mondo ed
al volgo ( ū a con gli Attributi di Colui di Cui sono Vicari. Bilqīs disse
riguardo al suo trono: “È come se fosse lui (ka-a a- u u a)” (Cor. XX-
VII-42), e non era altro che lui, ma la velarono la lontananza spaziale, il
regime ordinario delle cose e la sua ignoranza del valore [o potere ( a )]
di Salomone, su di lui la Pace, presso il suo Signore. Questo la velò al
punto che non disse: “Si tratta di lui ( u a u a)”, ma disse: “È come
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se fosse lui” ( ). Quale distanza è più lontana da Colui “a Cui nessuna
Ǧunayd, interrogato riguardo alla conoscenza (ma i a ed al conoscitore, rispose: “Il
colore dell’acqua è il colore del suo recipiente”, cioè [il conoscitore] è caratterizzato dai
tratti di carattere di Allah, al punto che è come se fosse Lui (ka-a a- u u a) e lui non
è lui (mā u a u a) e Lui è Lui ( u a u a)”; [Cap. 188 (II 379.7)] “Tu non dubiti nello
stato di sogno che la forma che tu vedi è proprio ciò che ti viene detto che sia, né dubiti
nell’interpretazione, quando ti sei svegliato, che essa non era quello. Tu non hai dubbi,
grazie ad una considerazione razionale valida, che la faccenda è Lui/non Lui. Venne
chiesto ad Abū Saʿīd al-Ḫarrāz come avesse conosciuto Allah, ed egli rispose: “Per
mezzo della Sua riunione ( am i- i) degli opposti”. Ogni entità qualif cata dall’esistenza
è lei/non lei ( iya lā iya) e tutto il Mondo è lui/non lui ( u a lā u a) [o Lui/non Lui]. Il
Vero che Si manifesta per mezzo della forma è Lui/non Lui: Egli è il limitato che non
ha limiti, ed il visto che non si vede”; [Cap. 198 (II 438.20)] “Il Mondo è opera Sua e si
manifesta per mezzo degli Attributi del Vero. Se dici riguardo ad esso che è Vero (ḥa ),
dici il vero poiché Allah ha detto: “… ma è Allah che lancia” (Cor. VIII-17), e se dici
riguardo ad esso che è creazione ( al ), dici il vero, poiché Egli ha detto “… quando
lanci” (Cor. i i m). Dunque Egli ha vestito e spogliato, ha af ermato ed ha negato, ed
è Lui/non Lui ( u a lā u a), ed è l’ignorato/il conosciuto”; [Cap. 213 (II 501.4)] “In
realtà l’altro (al- ay ) è af ermato/non af ermato, Lui/ non Lui ( u a lā u a)”.
498 Nel Cap. 209 [II 495.4], Ibn ʿArabī precisa: “Disse Bilqīs [vedendo il suo trono]:
“è come se fosse lui” (Cor.XXVII-42), ed in ef etti era lui e non altro. Ci siamo chiesti
il motivo essenziale per cui essa ignorava questa realtà allorquando disse: “è come
se fosse lui”, ed abbiamo capito che ciò dipendeva dal suo limitarsi a considerare il
movimento necessario a percorrere la lunga distanza [dalla sua reggia a quella di
Salomone]; inoltre la frase che ha proferito, secondo me, sta ad indicare che lei, al
contrario di ciò che si dice, non era stata generata dall’unione tra un essere umano ed
uno dei Ǧinn, in quanto se lo fosse stata non le sarebbe parsa inverosimile una cosa del
genere, conformemente alla scienza che avrebbe avuto da parte di suo padre ed alla
capacità di fare ciò che avrebbe trovato in se stessa, poiché suo padre si dice fosse dei
i . In questo caso vi fu quindi visione diretta ( u ū ) ed una entità (ʿay ) che veniva
vista, ma venne a mancare la scienza che era qui richiesta e che implicava l’attribuzione
( i a a lei stessa [come suo] del trono che le venne fatto vedere, così come era in realtà;
ma questo Bilqīs non lo sapeva”. Nel Cap. 69 [I 496.28] aggiunge: “Quindi noi, nel