Page 15 - Notiziario della Marina - Giugno 2020
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una strategia più attiva, tale da esporlo a
commettere delle imprudenze, delle quali
il vertice della Marina italiana voleva as-
solutamente approfittare, attaccando con
sommergibili, cacciatorpediniere e Mas.
Le previsioni del capo di Stato Maggiore
italiano erano più che fondate, considerata
anche l’urgente necessità dell’Austria sia
di rompere il blocco navale operato
dagli italiani ad Otranto che stava facendo
implodere gli Imperi Centrali per la cro-
nica mancanza di rifornimenti di ogni
genere, sia di risollevare il morale dei
suoi combattenti. Horty, pertanto, pianificò
un’incursione aggressiva contro Otranto.
Mentre le formazioni navali austriache
muovevano verso sud tra qualche ritardo
e un’avaria, i due Mas, 15 e 21, della
Squadriglia comandata da Luigi Rizzo
erano in agguato, come ogni notte dal 3
giugno precedente; l’incontro tra i Mas
e la formazione austriaca condotta dalle
corazzate Szent István e Tegetthoff non
fu, quindi, fortuito.
La prima nave da battaglia, producendo
una grande nuvola di fumo, mise in allerta
Rizzo, posizionato con il suo Mas15 e
con il Mas 21 a largo di Premuda. Il Co-
mandante decise di ingaggiare battaglia
e sfruttare a proprio favore la situazione,
nonostante l’evidente sproporzione delle
forze in campo: due Mas sfidavano due
corazzate scortate da dieci unità, tra
cacciatorpediniere e torpediniere, che
le proteggevano da tutti i lati. Passando
tra due torpediniere di scorta senza es- fino all’Adige o al Po, se non fino a Nella pagina accanto: i comandanti Luigi
sere visto, Rizzo sganciò i siluri del suo Milano. L’impresa di Premuda esaltò il Rizzo e Giuseppe Aonzo con gli equipaggi dei
Mas 15 contro il fianco della corazzata morale dei combattenti italiani, abbattendo Mas 15 e 21; in alto: il capitano di corvetta
che guidava la formazione. La posizione, quello degli austroungarici che comunque, Luigi Rizzo; in basso, nella pagina accanto
perfettamente perpendicolare al bersaglio, sferrarono poi l’attacco con le loro forze Luigi Rizzo e il capo timoniere Armando Gori
era ideale e i lanci centrarono la nave. migliori. L’impresa di Premuda, con le in un fotogramma del film “Eroi del mare no-
stro”; in questa pagina i Mas 15 e 21 in un
L’altro Mas, comandato dal guardiamarina sue conseguenze militari e politiche, fotogramma di “Eroi del mare nostro”; per la
Giuseppe Aonzo, cercò di colpire il Te- cambiò definitivamente il corso della realizzazione di questa pellicola degli anni ‘
getthoff, ma ebbe sfortuna. Compiuto il Prima guerra mondiale, condizionandone 20, Rizzo “interpretò se stesso”, recitando le
“prodigio”, urgeva disimpegnare e “met- l’esito a favore dell’Italia, e diede grande scene relative all’Impresa di Premuda nel
tere in salvo la pelle”. Una torpediniera prestigio alla Marina che, 21 anni dopo, Golfo della Spezia, mentre la Marina mise a
di scorta stava inseguendo il Mas di scelse quell’azione navale come “emble- disposizione i filmati originali
Rizzo nel tentativo di colpirlo con l’arti- ma” dei valori militari, professionali e dell’affondamento della Szent István e i mezzi
glieria o di speronarlo. Rizzo ebbe allora umani della Forza Armata. navali necessari alle riprese.
l’idea di utilizzare quanto gli era rimasto
a bordo: le bombe di profondità. Dopo
il primo lancio, inesploso, il secondo alzò
una colonna d’acqua che frenò la corsa
dell’inseguitore, consentendo a Rizzo di
dirigere verso l’Italia. Dopo il 10 giugno
le grandi unità austriache non uscirono
più dai porti e il controllo dell’Adriatico
fu tutto italiano. Inoltre il forzamento
del blocco navale nel Canale d’Otranto,
nei piani militari imperiali, avrebbe dovuto
anticipare la grande offensiva condotta
dal Montello al mare con lo scopo di far
avanzare le truppe asburgiche almeno
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