Page 87 - WIG bilancio separato e consolidato 2015
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Gruppo Waste Italia S.p.A. - Relazione sulla Gestione 2015
rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero”) e il DM 27 settembre 2010 (“Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica - Abrogazione Dm 3 agosto 2005”).
Il Gruppo ha effettuato in passato e continui a prevedere adeguati investimenti nel settore ambientale al fine di adempiere a quanto disposto dalle leggi e regolamenti in materia; tuttavia, non è possibile escludere (i) che sia necessario in futuro incrementare tale livello di investimenti per far fronte al mutamento degli standard richiesti o delle tecnologie utilizzate; (ii) che l’emanazione di normative specifiche ovvero modifiche della normativa vigente nel settore in cui il Gruppo opera potrebbero condizionare la libertà di azione del medesimo nelle proprie aree di attività o limitarne l’operatività; e (iii) che, a causa del verificarsi di circostanze non prevedibili o eccezionali, il Gruppo debba in futuro sostenere spese straordinarie in materia ambientale, il tutto con effetti negativi sulle attività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.
Peraltro, in ragione della peculiare natura del settore in cui opera, il Gruppo è potenzialmente assoggettabile ad un’ampia serie di procedimenti legali ed amministrativi, in particolar modo con riferimento a problematiche di tipo ambientale o amministrativo. Più nello specifico, i suddetti procedimenti possono riguardare: richieste di permessi e autorizzazioni; ricorsi avverso detti provvedimenti di concessione; reclami provenienti da terzi ed aventi ad oggetto decisioni delle competenti autorità in merito alle attività svolte dal Gruppo; e procedimenti instaurati nei confronti del Gruppo per il mancato adeguamento alle decisioni delle competenti autorità.
In tale contesto, l’eventuale diniego di autorizzazioni o permessi, l’accoglimento di ricorsi presentati da terzi in sede civile o amministrativa e l’instaurazione di procedimenti volti ad accertare la conformità alle vigenti disposizioni, potrebbero comportare la sospensione o la revoca delle autorizzazioni nonché l’applicazione di sanzioni con effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo.
Si aggiunga che, per gli impianti di messa a dimora di rifiuti, la normativa in vigore prevede la gestione della fase di post-chiusura per un periodo di trenta anni, salvo che le competenti autorità non prevedano un termine maggiore. Il periodo trentennale di gestione post-chiusura previsto dalla normativa potrebbe comportare ulteriori oneri a carico delle società, ad oggi non prevedibili, tali da influenzare negativamente i risultati. Si segnala che l’ammontare complessivo dei citati costi è oggetto di stima giurata da parte di esperti indipendenti e viene accantonato anno per anno in apposita posta di bilancio, in base alla percentuale di riempimento delle discariche cui si riferisce.
18.2 RISCHI OPERATIVI
18.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore dell’ambiente
Il mercato della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti speciali in cui opera e opererà il Gruppo è caratterizzato da una forte concorrenza tra i numerosi operatori presenti, pochi dei quali di rilevanti dimensioni. Nonostante non vi siano dati certificabili relativi alla dimensione di detti operatori, è opinione della Società, tenuto conto delle informazioni pubblicamente disponibili (bilanci), che il Gruppo presenti alcune caratteristiche utili a contrastare la concorrenza, quali (i) la capacità di fornire ai propri clienti servizi integrati riferibili all’intero ciclo di gestione del rifiuto speciale, (ii) il presidio di numerosi siti di discarica e (iii) la presenza, diretta o indiretta, su tutto il territorio nazionale.
Non è tuttavia possibile escludere che eventuali mutamenti nell’assetto competitivo del mercato possano determinare un impatto negativo sull’attività, sui risultati economici e sulla situazione finanziaria del Gruppo.
Inoltre, anche alla luce di passate indagini condotte dalla magistratura su società operanti nel settore dell’ambiente, si precisa che con maggior frequenza ed intensità rispetto ad altri settori, si sono verificati casi di violazione della normativa in vigore (es. smaltimento in discarica di tipologie di rifiuti non autorizzate, contraffazione formulari di accompagnamento dei rifiuti, ecc.).
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