Page 28 - Bilancio Ordinario 2013
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26 KINEXIA SPA Bilancio separato e consolidato 2013
L’ottenimento dell’autorizzazione dell’impianto di Vigevano rappresenta il raggiungimento di ulteriore importante traguardo di Kinexia nel settore Ambiente, in esecuzione del Piano Industriale 2013-2015 oltre che un ulteriore risultato dell’esperienza e del know-how maturato dal nostro Gruppo in oltre venti anni di attività nel settore.
Acquisizione delle quote societarie residue della società controllata Stea - divisione energia solare S.r.l.
Nel mese di marzo 2014 Innovatec S.p.A. e i Sigg.ri Marseglia, Pastore, Storti e Gazzillo, soci di minoranza Stea e detentori in parti paritetiche del residuo 49% del capitale sociale di Stea, hanno raggiunto l’accordo per l’ac- quisizione della totalità del capitale sociale della stessa.
La cessione delle quote dei Sigg.ri Marseglia e Pastore (24,5%) è avvenuta in data 11 marzo 2014 ad un cor- rispettivo di Euro 100.000 per socio cedente. In riferimento ai soci cedenti Sigg.ri Storti e Gazzillo, l’accordo prevede, a fronte dell’acquisto dell’ulteriore 24,5%, un corrispettivo pari ad Euro 200.000 per socio cedente.
6. Il quadro macroeconomico
La crescita dell’attività economica mondiale e degli scambi internazionali prosegue a ritmi moderati. Negli Stati Uniti vi sono segnali di rafforzamento dell’economia, cui contribuisce anche una minore incertezza sulla politica di bilancio; l’avvio della riduzione degli acquisti di titoli da parte della Federal Reserve non ha aumentato la volatilità sui mercati finanziari e dei cambi. La crescita nelle economie emergenti continua: su di essa gravano tuttavia rischi al ribasso connessi con condizioni finanziarie globali meno espansive.
Nell’area dell’euro una modesta ripresa si è avviata, ma resta fragile. La debolezza dell’attività economica si riflet- te in una dinamica molto moderata dei prezzi al consumo, che si traduce in tassi di interesse più elevati in termini reali e in una più lenta riduzione dell’indebitamento privato e pubblico. Alla luce del permanere dell’inflazione al di sotto del livello coerente con la definizione di stabilità dei prezzi, della dinamica contenuta di moneta e credito e della debolezza dell’attività economica, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali in novembre e ha ribadito con fermezza che rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato. Il Consiglio ha inoltre ribadito che utilizzerà se necessario tutti gli strumenti a sua disposizione per mantenere un orientamento accomodante della politica monetaria.
Le condizioni sui mercati finanziari europei e italiani sono ulteriormente migliorate; vi hanno contribuito le pro- spettive di ripresa, la politica monetaria accomodante, i progressi nella governance dell’area dell’euro e la stabi- lizzazione del quadro interno in Italia. I tassi di interesse a lungo termine sui titoli di Stato italiani sono diminuiti; il differenziale rispetto al rendimento del Bund decennale è sceso a circa 200 punti base ed è tornato un timido interesse dei non residenti per le attività finanziarie italiane.
Le condizioni del credito sono ancora “tese”: il costo della raccolta obbligazionaria delle banche è diminuito nelle principali economie dell’area dell’euro, in particolare in Spagna e in Italia. Il credito alle imprese non ha ancora beneficiato del miglioramento delle condizioni sui mercati finanziari, ed è diminuito in Italia, di oltre l’8 per cento su base annua e continua a rappresentare un freno alla ripresa. I prestiti risentono della bassa domanda per investimenti e, dal lato dell’offerta, dell’elevato rischio di credito e della pressione della recessione sui bilanci delle banche. In tale contesto l’esercizio di valutazione complessiva (comprehensive assessment) delle maggiori banche dell’area dell’euro, condotto dalla BCE insieme con le autorità di vigilanza nazionali, potrà attenuare la frammentazione dei mercati finanziari e apportare benefici al sistema bancario e al credito in Italia, accrescendo la trasparenza dei bilanci e riducendo l’incertezza sulla qualità degli attivi.
I tassi di interesse si sono basati nel 2013, e lo saranno ulteriormente nel 2014, su un valore di Euribor quasi insignificante e con spread robusti, per bilanciare il costo del funding degli istituti di credito. Il permanere del credit crunch obbliga, chi deve approvvigionarsi di fondi finanziari, ad accettare margini che incidono sul risultato finale, appesantendo i fondi disponibili per la ricerca ed il ricorso alla mano d’opera qualificata, con riflessi negativi per lo sviluppo futuro. Ad aggravare il quadro finanziario delle aziende italiane, permane inoltre il cronico ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione che a sua volta si finanzia coi propri fornitori, certi di un futuro quanto lontano incasso e, in alcuni casi, di prezzi di vendita superiori alla media generale del mercato. Così facendo, in Italia, il PIL ha potuto, sostenersi principalmente grazie alle esportazioni e la variazione delle scorte, interrompen- do la propria caduta nel terzo trimestre del 2013.
Sulla base dei sondaggi e dell’andamento della produzione industriale, la crescita del prodotto sarebbe stata appena positiva nel quarto trimestre. Gli indici di fiducia delle imprese sono ancora migliorati in dicembre, collo-