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66 alfredo del monte
situazione economica del Mezzogiorno dall’altro riteniamo che occorre avere una visione dinamica e individuare sia i fattori che in un dato periodo di tempo influiscono sul com- portamento delle forze locali e sulla qualità delle istituzioni sia le cause che modificano tali comportamenti.
La nostra ipotesi è che i fenomeni che hanno caratteriz- zato il Mezzogiorno a partire dalla metà degli anni ’70 sono da imputare a una pluralità di cause alcune esterne e altre interne: 1) La crisi della grande impresa a livello nazionale. 2) Il decentramento amministrativo che ha visto la nascita delle regioni; esso ha comportato un elevato aumento nel numero dei politici e dei funzionari moltiplicando le occasioni di cor- ruzione. 3) Lo sviluppo del contrabbando di sigarette prima e del traffico di stupefacenti poi, a partire dagli anni ’80: il primo essenzialmente dovuto alle modifiche delle rotte di traffico di tali attività (chiusura del porto di Tangeri) e alla diffusione sul territorio meridionale di mafiosi a soggiorno obbligato che ha favorito lo stabilirsi di collegamenti con la criminalità locale, il secondo connesso a uno sviluppo della domanda e alla pos- sibilità di un facile arricchimento. 4) L’uso politico delle spese per opere pubbliche e altre attività infrastrutturali (ad esempio le spese per la ricostruzione post terremoto). 5) L’esistenza nel Mezzogiorno di organizzazione politiche verticali basate sul rapporto patrono-cliente che hanno ulteriormente indebolito la qualità delle scelte dei politici sia in riferimento alle risorse umane che alla scelta e gestione dei progetti.
Obiettivo di questo lavoro è comprendere come questi fattori abbiamo influito e intreragito, nel caso campano, sulla orga- nizzazione politica e sulla qualità delle istituzioni.
Il caso della Campania appare particolarmente interes- sante per il ruolo svolto dalla corruzione e dalla criminalità organizzata nell’influenzare negativamente la qualità delle istituzioni1.
1. La Campania è al 197° posto come qualità delle amministrazioni in una lista di 199 regioni di 18 Paesi europei (Charron, 2014). Si veda in questo lavoro l’appendice per una graduatoria delle regioni italiane.





























































































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