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Qualità delle istituzioni 79
rattere nazionale. In particolare fu importante la nuova politica del PCI volta a favorire l’alleanza del proletariato con la classe media e con altre forze sociali identificate nei disoccupati e nei lavoratori marginali7. Inoltre non dimentichiamo sempre a livello nazionale la sconfitta della DC nel referendum per il divorzio del 1971.
Per quanto riguarda la dinamica elettorale abbiamo consi- derato nella Tabella 2 il periodo che va dal 1963 al 1992 ultimo anno in cui si vota con il sistema proporzionale e quindi i confronti fra i risultati elettorali nei vari anni sono omogenei. Un’analisi dell’andamento della quota di voti alla Camera dei Deputati andati al PCI nella città di Napoli rispetto alla provincia e all’Italia permette di comprendere meglio il pe- so dei fattori esterni e interni nell’affermazione della Giunta Valenzi nel 1975. L’indicatore dato del rapporto fra la quota di voti del PCI a livello della città e a livello nazionale, da ora in poi IVNI, si è mantenuto costante negli anni ’60 (Tabella 2) con un valore intorno all’unità. Negli anni ’70 tale indicatore cresce per raggiungere un massimo nelle elezioni politiche del 1976 per poi diminuire drasticamente nel 1979 ritornando a un valore intorno a uno negli anni ’80. Sempre negli anni ’70 iniziano a emergere differenze da un punto di vista elet- torale fra Napoli e provincia (Tabella 2). Mentre negli anni ’60 l’indicatore dato rapporto fra la quota di voti del PCI a livello della città e a livello provinciale (e quindi compreso il voto di Napoli) è intorno a uno, negli anni ’70 si nota una differenza che tende a crescere nel tempo ed arriva a 1,35 nel 1992. Risultati non dissimili si ottengono allorchè invece della quota del PCI si considera l’insieme di voti della sinistra non di governo8 (Tabella 2).
7. Nel 1973 Berlinguer, nel suo scritto Riflessioni dopo i fatti del Cile, sosteneva la necessità per il PCI di una strategia di alleanze capace di coagulare intorno al proleta- riato altre due categorie sociali, la classe media e forze sociali quali donne, i giovani, le masse popolari del Mezzogiorno, le forze della cultura e i movimenti di opinione. 8. In alcuni anni vi sono anche altre forze di opposizione come il PSIUP, De- mocrazia proletaria, Rifondazione Comunista, Verdi, la Rete, mentre in altri è solo il PCI a rappresentare l’opposizione di sinistra.