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98 alfredo del monte
La differenza sostanziale tra la situazione di Napoli e quella della sua provincia e di quella di Caserta è che non vi è stato l’affermarsi del modo di organizzazione politica verticale-clien- telare-criminalità organizzata. Nonostante l’elevata intensità di violenza criminale nella città l’organizzazione politica in quest’ultima non è profondamente influenzata dalla camorra. Ciò in parte dipende da un maggior grado di attenzione di po- lizia e magistratura, in parte da maggior resistenza di nuclei di società civile, ma essenzialmente per le diverse caratteristiche della criminalità organizzata a Napoli rispetto alla sua provin- cia e a quella di Caserta. La criminalità nella città di Napoli è costituita da clan in lotta fra loro per il controllo, all’interno dei quartieri, delle varie attività criminali. Il dominio di un clan in un quartiere viene messo in discussione dall’entrata di nuovi clan e in città nessuna organizzazione criminale è in grado di gestire il territorio della città. Il modello è simile a quello preva- lente a Catania e nelle province della Sicilia orientale dove a un numero di omicidi procapite più elevato che nell’intera Sicilia non corrisponde un controllo monopolistico del territorio. Nelle province di Napoli e Caserta si è affermata, invece, una criminalità organizzata che controlla in modo monopolistico le varie attività criminali e riesce a estendere la sua influenza all’organizzazione politica secondo il modello di Cosa Nostra nella Sicilia Occidentale.
L’esperienza della Campania da un lato evidenzia i fattori e i meccanismi che hanno contribuito a ridurre la qualità delle istituzioni nella regione e dall’altra i limiti delle po- litiche che in particolare dopo gli anni ’70 si sono avute e che hanno contribuito a tale deterioramento. Alla luce delle vicende esposte è chiaro che si manifesta la sempre maggiore necessità di una legge anticorruzione che non punti tanto a un aumento delle pene quanto a una celerità dei processi e a condanne esecutive fin dal primo grado di giudizio.
In termini generali dall’analisi della letteratura risulta che più che un aumento degli investimenti pubblici è opportuno nelle aree del Mezzogiorno realizzare un mix di incentivi e politiche che possano migliorare la qualità delle istituzioni.































































































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