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114 francesco raniolo
proponiamo di compendiare in uno schema a tre dimensioni: beni-valori, relazioni-reti, servizi-politiche pubbliche. Dalla disponibilità e accesso a queste dimensioni deriva quello che possiamo definire le possibilità esistenziali o “chances di vita”. Un concetto di origine weberiana successivamente sviluppa- to da Ralf Dahrendorf e da Amartya Sen, con il quale ci si riferisce al fatto che la qualità della vita o benessere in senso ampio di un individuo o gruppo dipende da tre fattori: le provisions (redditi, beni materiali), gli entitlements (diritti e titolarità di spettanze garantite) e le lagature (relazioni sociali di vario tipo). I primi due elementi sono concettualizzati da Dahrendorf (1981) sotto l’etichetta opzioni – a questo binomio rimandano il primo e il terzo elemento della nostra triade. Per Sen (2001) provisions ed entitlements (cioè le opzioni) sono da ricondurre alla stessa nozione di libertà, meglio sono mezzi cruciali per realizzare la libertà dal bisogno. Una libertà intesa, quindi, in senso positivo come libertà di. Nel nostro schema, inoltre, aggiungiamo una terza dimensione (oltre a quella dei beni-valori e delle relazioni-legami) che rinvia alla qualità delle istituzioni e della stessa democrazia con un’en- fasi sulla faccia dell’output (della «democrazia in uscita»). Ci riferiamo alla dimensione dei servizi e delle politiche pubbliche (concetto solo in parte riconducibile alla dimensione degli entitlements) o delle utilità sociali o beni pubblici prodotti dalle istituzioni politiche6.
Nel complesso la nostra tesi è che le “chances di vita” (un concetto più ampio di quello di benessere) di donne e uomini, anche in termini di soddisfazione dei bisogni e del- le relative aspettative, derivano dai beni-valori (provisions e entitlements) accessibili, dalle loro opzioni (garantite istitu-
6. A differenza, invece, della prospettiva della qualità democratica non con- sideriamo i profili più direttamente riconducibili alla “democrazia in entrata”, cioè partecipazione e competizione. Vedremo però come alcuni aspetti della partecipazione ricompaiono sotto il tema del capitale sociale. Per un quadro più completo circa le diverse componenti della qualità della democrazia si rinvia a Morlino, Piana e Raniolo (2013).































































































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