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remo alla ricostruzione della loro incidenza (distribuzione) regionale per gli anni più recenti. Per fare ciò ci serviremo in maniera descrittiva e con un certo arbitrio rispetto alla clas- sificazione dell’Istat di una batteria di indicatori presentati nel Rapporti BES. Benessere equo e sostenibile in Italia 20167.
a. Beni/Valori
Che il benessere di una collettività non fosse riconducibile solo a parametri reddituali lo avevano, sia pure di recente, sostenuto anche le Nazioni Unite che sulla scia di alcuni lavori di A. Sen hanno elaborato un indicatore sintetico chiamato Indice dello sviluppo umano (HDI), ottenuto combinando tre diverse componenti: l’aspettativa di vita, il livello di istruzio- ne, il reddito pro capite valutato in termini di potere d’acqui- sto. Tali fattori di longevità, conoscenza, risorse sono proprio quelli che Emanuele Felice (2007; 2014) ha utilizzato per dar conto delle differenze regionali in Italia a partire dall’Unità e del dualismo Nord-Sud. Ecco la sua conclusione:
«L’analisi storica suggerisce che i risultati sono diversi a seconda delle dimensioni considerate: nella longevità è stata tutto sommato sufficiente per colmare il divario, mentre è risultata meno efficace nell’educazione e ancor meno nel PIL pro capite. Ma soprattutto, la modernizzazione passiva ha mantenuto il sistema economico e sociale nel Sud Italia più debole, anche quando vi era convergenza [come negli anni 1951-1973, cioè fino alla crisi energetica], rispetto a quello del centro Nord, e per questo più vulnerabile di fronte a una situazione di crisi» (Felice, 2014, p. 136)8. Da allora, il diva-
7. Tali rapporti, già elaborati dall’Istat a partire dal 2013, sono costituiti da diver- si macro-indicatori: salute, istruzione e formazione, lavoro, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi. In particolare si veda il sito: http://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/ misure-del-benessere/il-rapporto-istat-sul-bes.
8. Si veda il rapporto sulle “Diseguaglianze diverse” a cura di Daniele Checchi (2012), che individua nella crescente scolarizzazione una leva che comunque