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Recessione economica e divari territoriali 121
loro istituzioni formali, dai disegni istituzionali e organizza- tivi, così come le performance e il rendimento delle istituzioni (pubbliche o private) oltre che da fattori esterni sono influen- zati dalla loro credibilità e competenza, così come dalla loro responsabilità verso la società civile (per alcune evidenze empiriche in tal senso si veda Wolleb e Cersosimo, 2006).
c. Istituzioni e servizi
Ora, per lo più quando si parla di capitale sociale e civismo il riferimento è al lato della domanda sociale dei beni comuni e relazionali. Tuttavia, la qualità della nostra esistenza dipende anche dall’offerta di servizi, di diritti, di beni pubblici. Come abbiamo anche visto dalla terza prospettiva neo-istituzionale di analisi del capitale sociale. Oggi questo terzo livello di analisi è diventato centrale, con i suoi derivati concettuali e teorici quali: governance e buona governance, qualità delle istituzioni, effettività dei governi, ecc.11. Qui vorrei richiamare pur brevemente solo due approcci: mi riferisco a quello della qualità della democrazia e dei c.d. divari civili.
Il primo, riguarda l’insieme di dimensioni (istituziona- li) che «creano le migliori opportunità per realizzare libertà ed eguaglianza» (Morlino, 2014, p. 50; Diamond e Morlino, 2005) tra i cittadini, a livello nazionale ma anche infra-nazio- nale (o infra-statale). Il concetto di qualità non è immediata- mente chiaro, per un verso in termini descrittivi è sinonimo di caratteristiche, aspetti, tratti. Ma incorpora anche un ap-
11. Si potrebbe anche ricordare il tema già esplorato da M. Olson (2008; 1° ed. 1982) per cui la mancanza della crescita può essere associata al fenomeno della c.d. sclerosi organizzativa o istituzionale. I processi di corporativizzazione, di frammentazione degli interessi, di iper-istituzionalizzazione e di cristallizzazione delle “rendite politiche” producono blocchi all’innovazione e al cambiamento, finendo per costituire una cappa di vincoli alla crescita (un po’ è l’argomento dello stesso Sen: le crisi alimentari spesso non hanno nulla a che fare con la mancanza di risorse ma sono il frutto di vincoli istituzionali relativi alla diseguale distribu- zione dei titoli-diritti per accedervi). Per il rapporto tra prospettiva istituzionale e culturale si veda Trigilia (2015) e Raniolo (2014).