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Recessione economica e divari territoriali 119
Nella fig. 3 abbiamo messo a confronto la mappa del ca- pitale sociale proposta da Putnam all’inizio degli anni ’90 e quella elaborata da Cartocci nel 2015, con un approccio e prospettiva molto vicina a quella di Putnam. Nel suo ca- so gli indicatori prescelti sono condizionati dall’esigenza di avare una base di dati provinciale il tasso di partecipazione politica, la lettura dei giornali, l’iscrizione a società sporti- ve e i numero di donatori Avis, nella fig. invece i dati sono aggregati dall’autore a livello ecologico superiore (Cartocci, 2007; 2015). Tra le due distribuzioni c’è del resto una forte correlazione ben evidenziata da Cartocci nel lavori del 2007, anche se non mancano cambiamenti di un certo interesse, come nel caso della Puglia che vede aumentare secondo i dati di Cartocci il valore dell’indice finale di capitale sociale su base regionale, o al contrario la Valle d’Aosta e dell’Umbria che lo vedono peggiorare. Ma quello che più conta è che si conferma il dualismo tre il Sud e il Centro-Nord (per una conclusione simile si veda anche Barone e de Blasio, 2010).
Figura 3 - Confronto tra l’indice di capitale sociale di Put- nam 1993 e l’indice di capitale sociale di Cartocci 2015
Putnam 1993
Cartocci 2015
1.919
da 1,3 a 2,2 N = 3
da 2,3 a 4,6 N = 4
da 4,7 a 6,9 N = 2 da 7,0 a 7,9 N = 5 da 8,0 a 8,5 N = 3
8,6 e oltre N = 3
1.919
da 59 a 71 N = 2
da 72 a 79 N = 4
da 80 a 101 N = 4 da 102 a 115 N = 4 da 116 a 128 N = 4
129 e oltre N = 2
Fonte: Cartocci (2015, figg. 5 e 6).