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Recessione economica e divari territoriali 129
presumere di no (si veda sempre il rapporto Bes). In realtà, ci troviamo di fronte a un processo di costruzione sociale del senso di sicurezza (o insicurezza) favorito da un circuito mediatico sensazionalistico e dall’uso politico di specifici eventi, primo fra tutti l’immigrazione irregolare. Percezio- ne che viene enfatizzata in periodi di crisi economica. Del resto, se accettiamo la definizione delle politiche pubbliche come «rappresentazioni strategiche dei problemi collettivi» (Stone, 1988) si capisce come l’uso politico ai fini di consenso della paura e della insicurezza è indipendente dalla loro sa- lienza effettiva. In prospettiva diacronica solo il dato relativo all’andamento dei Neet segna una reale crescita percentuale a livello nazionale dal 19,3% del 2008 al 25,7% del 2016 (e con una incidenza maggiore nel Meridione). Per contro i dati sul rischio di povertà sono meno netti, c’è una lieve crescita dal 2008, ma i dati più recenti (19,9% del 2016) sono uguali se non più bassi di quelli precedenti la crisi economica. Questo andamento a parabola caratterizza anche la percezione della sicurezza, ma di questo si è già detto che non è tanto legato alla crisi ma al clima di opinione.
I “beni relazionali” riproducono l’asimmetria tra regioni meridionali e altre regioni d’ Italia, come messo in risalto dalle ricerche sul capitale sociale e sulla partecipazione politica citate nei paragrafi precedenti. Segnatamente, come si può vedere dalla fig. 7 la partecipazione politica e civica (calcolata su 100 persone di 14 anni e più) e la partecipazione sociale o associativa confermano l’esistenza di un dualismo Nord-Sud. Lo scarto tra partecipazione sociale è di oltre 10 punti tra le regioni del Nord e del Sud e di circa 9 tra le regioni del Cen- tro e del Sud. I valori più bassi di associativismo si rilevano, ancora una volta, in Campania (13,8%), Calabria (15,8%) e Sicilia (16,4%). La media nazionale è, invece, del 24%. Il Paese nel complesso mostra una debolezza dell’infrastruttura as- sociativa, tanto più se il confronto si fa con la partecipazione civica e politica – che ricomprende ciò che tradizionalmen- te i politologi considerano partecipazione latente (Raniolo, 2007). In questo caso, la media nazionale è più cospicua con