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144 raffaella y. nanetti
La ragione che sottolinea la scelta dell’approccio della TVA si ritrova nella profonda crisi economica e sociale che gli Stati Uniti (USA) stavano attraversando. Rispondendo alle aspettati- ve diffuse di miglioramenti strutturali nella vita delle persone, l’esperimento della TVA esemplificava il cambiamento decisivo nell’equilibrio di poteri decisionali tra i livelli di governo, in particolare lo spostamento da quello statale a favore del livel- lo federale, che l’amministrazione Roosevelt perseguiva per combattere la crisi. L’enorme capitale politico accumulato dal Presidente a seguito della sua grande vittoria elettorale nel 1932 gli permetteva di investirlo in una serie di iniziative nazionali, quale la creazione del programma federale di Social Security e il lancio di ampi programmi di lavori pubblici e persino di case popolari. Ma è l’iniziativa di sviluppo regionale della TVA che divenne l’icona per lo sviluppo sostenibile e un modello adotta- to anche all’estero. L’approccio della TVA alla programmazione regionale che combinava la capacità decisionale dall’alto con elementi di coinvolgimento e gestione dei livelli statale e locale venne a esemplificare al meglio l’evoluzione istituzionale della governance multi-livello che stava avvenendo all’interno del sistema federale americano.
Il capitolo parte dall’analisi della Grande Depressione per esaminare la visione di Roosevelt di produrre sicurezza eco- nomica nel lungo periodo per i cittadini e, di conseguenza, le sue politiche, caratterizzate da un pragmatismo illuminato. Di seguito il capitolo si focalizza sulla iniziativa di sviluppo regionale da parte del Presidente concretizzatasi nella TVA e nell’adozione dei principi della RPAA e delle modalità in cui si cercava il contributo dal basso. Nelle conclusioni il capitolo mette in evidenza somiglianze e riflessioni significative per la politica di Coesione della Unione Europea oggi (UE). In particolare: a) un ragionamento sui cambiamenti istituzio- nali necessari nella UE; b) le prospettive e conseguenze della prolungata crisi economica; c) l’impatto differenziato della crisi sui diversi territori della UE; d) l’accrescersi del divario tra gruppi sociali; e) la difficoltà dei singoli Stati membri di trovare risposte appropriate e sufficienti.