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La basi teoriche dell’intervento straordinario 187
come in Irlanda, in prima battuta si voleva affidare al nuovo ente il compito dell’industrializzazione del Meridione. Dalla TVA si volevano peraltro mutuare l’indipendenza dalla po- litica insieme all’autonomia programmatoria e gestionale, con un consiglio d’amministrazione composto da tecnici e un presidente forte. Assente era invece l’enfasi sulla par- tecipazione “di base”. Che venisse istituito un organismo affidabile e dotato di un respiro temporale sufficientemen- te lungo era richiesto dalla International Bank for Recon- struction and Development (IBRD Banca Mondiale), che su tale base poi concesse suoi prestiti. Contatti personali vi saranno tra E.R. Black, presidente dell’IBRD, Lilienthal, Rosenstein-Rodan (che nella IBRD era assistant director del dipartimento economico), Menichella, Giordani32. Nono- stante tali aspettative, però, durante l’iter parlamentare il disegno di legge subì salienti modifiche: l’eliminazione del compito di industrializzare il Sud (allora sgradito ai libe- risti così come agli industriali del Nord), così come delle incompatibilità relative alla nomina dei vertici; ancora, una più pronunciata ingerenza sulle nomine e sull’allocazione della spesa per settori di intervento di singoli ministri e del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, presieduto da un ministro dedicato. Confinata alle opere idriche, alla viabilità, all’agricoltura e in genere alla “preindustrializza- zione”, la Cassa del 1950 ridiventò quindi, limitatamente a questo profilo, più simile alla prima TVA. Sotto altri, invece, le somigliò di meno. Inoltre, disattendendo gli auspici del- la IBRD, che avrebbe gradito come presidente Giordani, fu nominato Ferdinando Rocco.
32. G. Farese, P. Savona, op. cit., pp. 63 ss. In un documento interno IBRD di recente reso pubblico (An Appraisal of the Development Program for South Italy, 31/7/1951, http://win.svimez.info/cassa/materiali/1.%20Rapporti%20interni%20IBRD/1951%20 -%20South%20Italy%20Appraisal.pdf) si rileva tra l’altro la diffusione dei consensi verso il Pci in vaste aree del Sud tra il 1946 e il 1948, per contrastare la quale «è stato autorizzato l’attuale programma di sviluppo per l’Italia del Sud», volto anche a incrementare «il prestigio politico del governo in tali aree».