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La basi teoriche dell’intervento straordinario 189
Negli anni la Cassa si andò per un verso ingrandendo, anche in ragione dei sempre nuovi compiti via via affidatile, e per altro verso fu destinataria di sempre maggiori condi- zionamenti da parte della politica, anche locale, volti a ri- chiedere una congerie di interventi polverizzati, “a pioggia”, cui essa non poteva sottrarsi. Svariati altri soggetti politico- istituzionali, al contempo, potevano avere voce in capitolo36. Corrispondentemente, com’è noto, l’efficacia della sua azione e i risultati di sviluppo diminuirono (complici anche lo shock petrolifero del 1973 e le sue conseguenze). Il divario Nord-Sud tornò ad allargarsi37 e l’intervento straordinario fu delegitti- mato fino alla sua soppressione.
5. Conclusioni
La TVA, come abbiamo visto è sempre stata place-based e ha sempre cercato la vicinananza con le grass roots. In linea di principio, quindi, avrebbe potuto essere permeabile alle pressioni locali e quindi condannata alla deriva distributiva. Invece, alla luce della sua storia, sembrerebbe che le cose siano andate, per lo più (pur tenendo presente la linea di analisi inaugurata da Selznick), altrimenti. Proprio perché conformata come agenzia indipendente e tecnica la TVA ha potuto connotare la sua azione con una propria originale impronta, governando a modo proprio i particolarismi e i “sezionalismi” di cui diceva anche Lilienthal. La Cassa, pur ben differente dalla TVA sotto i profili prima illustrati, ha nondimeno condiviso, per un certo periodo e in una certa misura, i requisiti dell’indipendenza e della tecnicità. Quando
36. G. Galasso, L’interesse storico per la Cassa per il Mezzogiorno, in Svimez e Archivio Storico della Presidenza..., op. cit.; Pescatore, op. cit., pp. 50-1, parlava di 9000 interventi a livello comunale e, citando una sua conversazione con Lilienthal, notava come la TVA, dotata di poteri più robusti e concentrati sul “governo” del sistema fluviale, si trovò davanti anche meno fattori di freno e distorsione.
37. A. La Spina, op. cit., pp. 213 ss., 246 ss.;