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Dopo qualche anno, però, fu compiuta la scelta di affidare alla Cassa un’industrializzazione per poli33. Pur senza avere lo stesso grado di autonomia e gli stessi poteri della TVA, di- sponendo “straordinariamente” di un piano e di un bilancio pluriennali e di una propria libertà di manovra, specie sotto il successivo presidente Gabriele Pescatore34 la Cassa, inizial- mente dotata di una struttura agile e concentrata sulle opere, fu nelle condizioni di agire in modo assai incisivo. E proprio tra il 1951 e il 1971 si ebbe sia una massiccia trasmigrazione di manodopera dall’agricoltura verso l’industria, sia un incre- mento della produttività. Il PIL pro capite nel Mezzogiorno, che era inizialmente pari al 61% di quello nazionale, passò al 73%. In questo periodo l’intervento ottenne netti successi anche in termini di consumi, occupazione, investimenti, in- frastrutture realizzate35.
33. Le teorizzazioni di tale formula in quel periodo si devono a F. Perroux, Note sul la notion de pôle de croissance, in «Économie appliqueé», VIII, 1955. Va ricordata anche la nozione di crescita non equilibrata di A.O. Hirschman (The Strategy of Economic Development, Yale University Press, New Haven 1958; trad. it. La strategia dello sviluppo economico, Nuova Italia, Firenze 1968), il quale in quegli anni venne anche in missione in Italia per il Federal Reserve System (si vedano i suoi scritti, entrambi del 1948, su inflazione e deflazione e sulle condizioni eco- nomiche e finanziarie in Italia, ora in Id., Potenza nazionale e commercio estero, il Mulino, Bologna 1987). Anche tra economisti italiani sussistevano differenze di vedute. Saraceno (v. i suoi testi in Ricostruzione e pianificazione 1943/1948, Laterza, Bari 1969; Il meridionalismo dopo la ricostruzione (1948-1957), Svimez, Giuffrè, Milano 1974; Studi sulla questione meridionale. 1965-1975, Svimez, il Mu- lino, Bologna 1992) spingeva per un’industrializzazione mirata su settori capital intensive e tecnologicamente avanzati. Non così G. Di Nardi (di cui si vedano i lavori raccolti in Id., Politiche pubbliche e intervento straordinario per il Mezzo- giorno, Svimez, il Mulino, Bologna 2006). Un confronto tra le due posizioni è svolto da V. Gambardella, L’intervento straordinario nel Mezzogiorno e il passaggio dalla politica di preindustrializzazione a quella di industrializzazione, in Svimez (a cura di), La dinamica economica del Mezzogiorno, il Mulino, Bologna 2015. V. anche L. Costabile, Alle origini della Cassa per il Mezzogiorno. Il punto di vista degli economisti, in Svimez e Archivio Storico della Presidenza, op. cit.
34. Si veda il suo Politiche e amministrazione dello sviluppo del Mezzogiorno, 1981, ora in Svimez, La dinamica..., op. cit.
35. A. La Spina, op. cit., pp. 238 ss.; G. Podbielski, op. cit.; H.B. Chenery, op. cit.; E. Felice, Perché il Sud è rimasto indietro, il Mulino, Bologna 2013, pp. 110 ss.






























































































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