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Michael A. Pagano
L’investimento in infrastrutture come strategia di sviluppo locale*
L’esperienza americana nello sviluppo economico regiona- le e nella politica di coesione tra regioni non è altrettanto matura di quella di molti altri Paesi. Nei primi anni della costituzione della Repubblica, il governo federale promosse la coesione nazionale attraverso l’istituzione del sistema bancario nazionale avvenuto con la fondazione di una Banca Centrale (proposta da Alexander Hamilton primo segretario del Tesoro) e attraverso investimenti pubblici in canali di navigazione e ferrovie1. Dopo l’esaurimento dell’esperienza della Banca Centrale, avvenuto nel 1836, e se si eccettua la promozione del trasporto su rotaie di metà del XIX secolo, il governo federale raramente fu coinvolto in programmi di coesione regionale. In verità, fino a metà degli anni Trenta del novecento, pochi furono gli interventi che possono es- sere assimilati ai programmi di sviluppo regionale. Nel 1916 gli Stati furono incentivati dal governo federale a coopera- re nella costruzione del sistema autostradale che avrebbe collegato tutti gli Stati e i mercati del Paese, ma il ruolo del governo federale fu quello di un finanziatore più che di un pianificatore. Ci vollero gli anni Trenta, e il New Deal del presidente Roosevelt, per realizzare la Tennessee Valley
* Traduzione di Matteo Marini.
1. C. Carter Goodrich, Government Promotion of American Canals and Railro- ads, 1800-1890, Columbia University Press, New York 1960; L. Hartz, Economic Policy and Democratic Thought: Pennsylvania 1776-1860, Harvard University Press, Cambridge 1948; D. Elazar, The American Partnership: Intergovernmental Coope- ration in the Nineteenth Century United States, The University of Chicago Press, Chicago 1962.