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convergenza, quelle in transizione, e quelle sviluppate. Que- sto perché Europa 2020 è parte di una strategia economica generale formulata a livello europeo. Il suo significato è che la ricerca di competitività e crescita di qualità all’interno di un contesto di mercato del lavoro mutato e più flessibile è ora incorporata nel programma economico generale europeo. A tal fine, le undici priorità della nuova politica di Coesione che si alimentano dai Fondi Strutturali sono state stabilite in ordine d’importanza. Le prime quattro, finanziate dal FESR e dal FSE, sono:
• Specializzazione intelligente. Punta ad accelerare la svolta nella direzione di una specializzazione intelligente, basata su investimenti in R&D e produzione di innovazione dif- ferenziata nelle varie regioni perché essa sia congruente con la specificità della loro gamma di risorse territoriali.
• Tecnologie della comunicazione. Sottolinea l’importanza delle nuove tecnologie della comunicazione per la crescita economica, del loro percorso costante di innovazione, e degli investimenti che vi si debbono compiere con con- tinuità per mantenere il passo.
• Competitività delle piccole e medie imprese (PMI). Poiché le grandi imprese hanno le economie di scala per investire nell’innovazione, la terza priorità enfatizza l’importanza di rendere sempre più competitive le piccole e medie im- prese la cui presenza è generalizzata nelle regioni europee ma è particolarmente forte e in forme associate in molte di esse.
• Energia pulita. La quarta priorità richiede che nel ciclo si compia la transizione verso l’abbassamento concordato delle emissioni di idrocarburi e che di conseguenza la produzione e l’utilizzo di fonti pulite di energia aumenti in proporzione.
Le altre sette priorità della policy di Coesione sono collegate a un mix diverso dei Fondi. Dalla quinta alla settima – cambia- mento climatico, conservazione ambientale, e miglioramento delle infrastrutture di trasporto – ci si riferisce agli interventi