Page 311 - marini
P. 311

Il monitoraggio delle politiche 273
d) un contesto non favorevole allo sviluppo di imprendito- rialità innovativa, anche per la limitata diffusione della formazione orientata all’imprenditorialità tecnologica e il carente supporto alla fase di incubazione d’impresa;
e) difficoltà di accesso a fonti di finanziamento per la ricerca e l’innovazione attraverso strumenti alternativi al sistema bancario e al sostegno pubblico.
3. L’innovazione nella politica di coesione: il modello di sviluppo innovation driven e il rischio di peggioramento dei divari regionali
I cambiamenti intervenuti dagli anni ’90 a oggi, con riferi- mento al paradigma della nuova economia, definita «globa- le, informazionale e interconnessa», seguita al diffondersi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e al processo di integrazione internazionale dei mercati, han- no determinato l’emergere di un nuovo modello di sviluppo in cui l’innovazione è intesa come un processo necessario all’adattamento e alla sopravvivenza degli attori economici in un sistema in continua evoluzione11. Nella nuova prospet- tiva, la «competitività tra territori» dipende dalla capacità di attivare e valorizzare a livello locale processi di generazione, diffusione e valorizzazione economica della conoscenza che, tenuto conto della straordinaria velocità dei cambiamenti, determina l’inclusione o l’esclusione del territorio dai circuiti globali della produzione.
I fattori abilitanti di tali processi sono tanto statici (fattori di contesto, economici, culturali e sociali, cui corrispondono tipicamente concentrazioni di attività produttive, di ricchezza e conoscenza locali) quanto dinamici (sviluppo di capacità di accesso e utilizzo di nuova conoscenza, grazie all’intervento
11. M. Castells, La nascita della società in rete, Università Bocconi Editore, Mi- lano 2000.




























































































   309   310   311   312   313