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Il monitoraggio delle politiche 285
deve essere capitalizzato a vantaggio dei territori che più po- trebbero esserne interessati, cogliendone l’opportunità per una revisione della propria strategia generale di sviluppo, o scegliendo, consapevolmente o meno, di rimanerne defini- tivamente esclusi.
La via italiana alla S3 si basa in primo luogo su una com- binazione bilanciata di un approccio di politica tecnologica diffusion oriented, finalizzata al sostegno di attività innovative di tipo incrementale di un’ampia platea di beneficiari e con un approccio di politica tecnologica mission oriented, mirata alla selezione di interventi ambiziosi e su un minor numero di beneficiari, per stimolare l’avanzamento del Paese sulla fron- tiera tecnologica. Mentre solo alcune regioni possono collo- carsi sulla frontiera del progresso tecnologico, l’innovazione deve essere adottata/usata da tutte le regioni per crescere, individuando con accuratezza le proprie vocazioni e i campi di applicazione di quelle tecnologie. Da questo punto di vista la strategia S3 in Italia punta al rafforzamento della capacità competitiva conquistata dal paese in diversi ambiti produttivi, tenendo conto delle esperienze di eccellenza anche di quei settori finora meno interessati dal progresso tecnologico ma allo stesso tempo delle reali opportunità di mercato, attuali e prospettiche, e in generale della sostenibilità nel lungo pe- riodo del vantaggio competitivo dei territori derivante dalle specializzazioni stesse.
L’Italia ha scelto di avere 21 Strategie regionali e una S3 nazionale. Si tratta di strategie che pur avendo un’ispirazio- ne comune (omogenee dal punto di vista metodologico) si adattano ai diversi contesti. Dunque strategie diversificate a livello territoriale per tener conto delle diverse situazioni di partenza e dei diversi fabbisogni di sviluppo espressi dalle diverse aree del Paese.
L’Italia ha posto, inoltre, grande attenzione all’impegno attuativo di governance in termini di strutture a essa dedi- cate e di competenze da attivare a livello territoriale per far fronte alla complessità dell’attuazione di queste strategie. In secondo luogo, ha evidenziato l’importanza della misurazio-