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332 francesco boccia
sostanziale. I trasferimenti dello Stato impattavano sul bi- lancio medio di un comune italiano per circa il 90%. Fatte 100 le entrate correnti, il 90% erano trasferimenti dello Stato che incidevano sulle entrate dei primi tre titoli di Bilancio. Significa che non c’era autonomia impositiva, a parte qualche eccezione. Questa era l’Italia degli anni ’80, questa è l’Italia che scopre il primo quadro comunitario di sostegno nel 1989. Venticinque anni dopo (nel 2013), molti comuni superano il 60% di risorse proprie. Ci sono comuni, pochi, che sono riusciti a trasformare le ex municipalizzate o controllate in aziende virtuose. Ma poi esistono anche una serie di modelli “non di eccellenza” che hanno portato i comuni al crack, al dissesto. Da professore universitario sono stato coinvolto dall’allora presidente del Consiglio, Romano Prodi, in qua- lità di Commissario del più grande crack della storia repub- blicana, quello della città di Taranto, nel 2006. Sono stato commissario liquidatore dal 2006 al 2008, una città con soli 200.000 abitanti con debiti per quasi un miliardo di euro.
1. Fondi europei
Nel 1989 il ritardo di sviluppo della Germania Est, la ex DDR, rispetto al nostro Mezzogiorno era superiore a 15 punti per- centuali. Inutile chiederci oggi quale sia la condizione tra la ex Germania dell’Est e il Sud d’Italia. Dal 1989 al 1993, l’Italia affrontava il primo quadro comunitario di sostegno da Paese ancora centralista, le classi dirigenti scoprirono che il sistema di finanza pubblica non era più basato sulla spesa storica ma che bisognava in qualche modo creare le condi- zioni affinché per ogni lira spesa si potesse ottenere un Ecu di finanziamento, l’unità di misura europea di quegli anni. L’ Ecu consentì alle classi dirigenti di iniziare a pensare che la specializzazione anche della politica locale non dovesse esse- re soltanto su «come si potevano ottenere risorse pubbliche dallo Stato». Uno Stato che si indebitava con titoli BOT o Btp al 10-11% e poi trasferiva, a cascata, le risorse alle periferie.































































































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