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334 francesco boccia
Il governo ha da poco presentato in Parlamento i nu- meri sul livello di attuazione complessiva dei fondi struttu- rali 2007-2013 aggiornati al 31dicembre 2015. Nel 2007-2013 abbiamo impegni per il 129%, pagamenti per il 90.4% al 31 dicembre e il 97.8% al 30 aprile 2016; entro il 31 marzo 2017 dovremo certificare tutto il periodo 2007-2013. Vo- glio solo ricordare che nel 2015 ci sono state notificate le multe relative al periodo di programmazione degli anni 1994-1999 per Campania e Sicilia: 400 milioni per la Sicilia e 300 milioni per la Campania, perché quella classe diri- gente aveva rendicontato il falso. Mi premeva dirlo perché ancora oggi incrocio colleghi che, folgorati dall’ottimismo a prescindere, sono entusiasti dall’aver rendicontato tutto per il periodo 2007-2013. Era successo anche nel 1999, salvo poi, oggi, dover pagare 700 milioni di multe, perché il problema non è cosa o quanto si rendiconta ma cosa o quanto si certifica. Dopo 25 anni, e dopo esserci guardati allo specchio dal 1989, mi sarei aspettato un po’ di auto- critica, senza continuare ad assolvere chi è venuto prima di noi.
Dei 32.2 miliardi connessi al periodo 2014-2020 a ottobre 2016 non è ancora iniziata la spesa. Ci sono i vari patti per il Sud firmati da governo e Regioni la cui filosofia condivido, ma se poi si torna a frammentare gli interventi i problemi saranno sempre gli stessi. Non ha senso mantenere in vita 60 programmi regionali e oltre 14 nazionali. Così come non ha senso utilizzare le risorse comunitarie per interventi per valorizzare l’immagine della Sicilia o per la bonifica di un campo nomadi di Alghero per alcune migliaia di euro o per promuovere micro interventi in Calabria, così come si legge dalla lista degli interventi inseriti nel patto per il Sud. Non entro nel merito dei singoli interventi che le amministrazioni avranno ritenuto necessari, ma se quelle cose si fanno con fondi europei è come buttarli via, perché così non generano economia endogena in alcun modo. Se quelle micro cose sono necessarie, allora si fanno con le tasse che pagano i cittadini, non con le risorse europee.
































































































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