Page 54 - marini
P. 54

16 emanuele felice
più fragili (con più alti costi di trasporto e del lavoro, ad esem- pio). Dall’altro, la politica economica a favore del Sud aveva cominciato a perdere di efficacia sin dai tardi anni Sessanta e, nel decennio successivo, non era ormai più in grado di esprimere (e implementare) una nuova, coerente, strategia di sviluppo: gli aiuti della Cassa proseguirono fino a metà anni Ottanta (Cafiero e Marciani, 1991; Felice e Lepore, 2016), ma si dispersero fra utilizzi improduttivi e a volte finirono persino per favorire il grande crimine organizzato (e.g. Bevilacqua, 1993, pp. 126-132). Come si spiega un esito di questo gene- re? Principalmente perché la Cassa aveva progressivamente smarrito la sua autonomia, dalla metà degli anni Sessanta, giacché era stata subordinata prima all’esecutivo nazionale (dal 1965), poi anche alle amministrazioni regionali del Sud (dal 1975) (Cafiero, 2000; Felice, 2007). Di conseguenza, gli aiuti finanziari che sarebbero dovuti servire a promuovere lo sviluppo, distribuiti in maniera clientelare, divennero una fonte di potere per le élites locali; inoltre essi alterarono in negativo la struttura di incentivi alle classi medio e alte della società meridionale, nella misura in cui finirono per favorire la ricerca di rendita permanente attraverso la lealtà personale, anziché l’innovazione attraverso il rischio e l’imprenditoria- lità (Trigilia, 1992).
Ad ogni modo, vale la pena rimarcare che in quegli stessi decenni il NEC continuò a convergere. Vi riuscì in virtù di sistemi di piccole e medie imprese, fortemente orientate all’e- sportazione e di solito specializzate nelle manifatture leggere (tessili, abbigliamento, mobili e arredamento, meccanica leg- gera, ceramica, alimentari) e nella produzione di un singolo bene, che divennero noti con il nome di «distretti industriali» (Becattini, 1979). Almeno in parte, la loro forza risiedeva nel contesto locale stesso da cui promanavano: questi forniva loro beni comuni gratuiti (da elevati livelli di fiducia e capitale sociale, ad amministrazioni efficienti e orientate alla crescita) che li aiutavano a ridurre i costi di transazione e quindi a restare competitivi nonostante la piccola dimensione (Ba- gnasco, 1988; Colli, 2002a). A dirla tutta, erano favoriti anche
































































































   52   53   54   55   56