Page 21 - CSIV. N1
P. 21

il pane rappresenta il corpo di Gesù nell'eucarestia: il Cristo pane della vita , la semenza dell'immortalità, ma nelle
     dottrine dei Catari i panis supersubstanzialis era la parola, cioè: la rivelazione dei segreti dello stesso Messia. Il

       vaso potrebbe simboleggiare il Sacro Graal, visto anche come grembo della donna, è inoltre è l'emblema del cuore


           dell'iniziato (intelligenza, intuito) e il nutrimento soprasensibile, ossia la bevanda dell'immortalità. L'acqua
       simboleggia la creazione, la fonte della vita, la purezza, il divino,la protezione dal pericolo e dal male. Il sale degli

                                                    alchimisti è la base di tutto ciò che prende forma.
      Nella sagoma di cristallo diviene la sostanza della pietra dei savi (Pietra Filosofale) e i sapienti la consacrarono alla
            Vergine Celeste, vale a dire, a colei che ha fecondato lo spirito, cioè la sapienza: il mezzo che rappresenta il

          collegamento fra il divino e l'uomo . Inoltre è l'emblema delle trasmutazioni fisiche, morali e spirituali. Forse
    Sauniére,attraverso le sue ricerche, arrivò alla rivelazione di una sapienza occulta sull'immortalità. Tutto può essere...
    Di sicuro i Rosacroce prestarono molta attenzione allo studio della vita eterna, ai culti dell'oltretomba; sopratutto una
    loro diramazione, la società segreta Angelica, si occupò delle figure degli Arconti e degli Angeli. La Bibbia ed altri testi

       antichi,, narrando della cacciata di Lucifero sulla terra, parlano di una Legione di Arcangeli suoi servi, i cosiddetti
      Guardiani, coloro che desideravano ancore le figlie degli uomini e dalla cui unione nacque la razza dei Giganti o dei
     Titani. La mitologia ci ricorda la figura di Lilith, mentre i racconti biblici riferiscono di un misterioso popolo disceso

       dal cielo, i Nephelim, il cui nome significa appunto Decaduti. Una leggenda ebraica racconta che il capo di questi
    Angeli Decaduti, Semyaza, finì tra le grinfie seduttrici di una bellissima fanciulla della terra, Isthar, la quale in cambio
        di piaceri sessuali, lo aveva persuaso a farsi rivelare il nome di Dio. L'Arcangelo fu castigato per l'eternità e venne
       sospeso a testa in giù tra terra e cielo, nella costellazione di Orione. Questa immagine, molto cara agli iniziati, mi

     ricorda la carta dell'Appeso nei tarocchi (XII carta degli Arcani Maggiori), naturalmente la leggenda è un allusione a
     qualcosa di più reale ed il riferimento ancora a Orione, come nel caso di Giacobbe che conosceva dei segreti sulle sue
                                                                                     stelle, credo che non sia un caso.










































    Ma cosa hanno realmente visto il Patriarca Giacobbe e i maestri Ermete T. e C. Rosenkreutz? Le loro esperienze ci
                                                           parlano di sonno o sogno, cosa si intendeva esattamente? Nel Papiro Ebers,
                                                           risalente a più di tremila anni fa, si accenna ai Sacerdoti egizi, alle loro arti

                                                           divinatorie propiziate da fenomeni indotti (tecniche quasi simili all'odierna
                                                           ipnosi). Non per nulla esistevano dei veri e propri templi o santuari del
                                                           sonno, legati alle divinità immortali. Il sonno, i sogni e l'estasi, riferisce il
                                                           grande Pitagora - sono le tre porte aperte sull'Aldilà, donde ci viene la

                                                           scienza delle anime e l'arte della divinazione.
                                                             Ma per il momento rivolgiamo lo sguardo verso il timpano, dove si erge la
                                                             statua di Maria        Maddalena. A mio parere l'immagine della Santa non

                                                          rispecchia la maniera abituale di com'è solitamente rappresentata. In questo
                                                             aspetto, infatti, mi ricorda molto l'iconografia della Rosa Mistica,di Santa
                                                              Rosalina o di Santa Teresa di Lisieux, immagini sacre a cui era devota la

                                                               Confraternita dei Rosacroce. Maddalena abbraccia la croce in maniera
                                                             inconsueta: l'angolazione del crocifisso indica la misteriosa collina de La
                                                          Pique, oppure un punto sul famoso meridiano 0 (zero); per l'indagatore Paul
                                                             Rouelle la croce è allineata su un punto esatto dell'orizzonte, in direzione

                                                                           della levata eliaca  del sole la mattina del 17 Gennaio.
                                                          In ebraico , come in tutti gli alfabeti antichi, qualsiasi lettera ha un valore
                                                          numerico, l'associazione lettera-cifra (chiamata Ghematria, ossia l'arte e la

                                                          possibilità di trovare corrispondenze numeriche con le parole scritte in
   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26