Page 269 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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Fra i ruderi delle rase dùifrutlf', ,·icino alle rase IP."'innfllf', pe1· un attimo tutti dimentica110 ogni dnlorf' f' danno W1no 1tfngo alln. gioia di rit:ederP il bel fa11fP d'Italia, liberatore e ap-
1m1·lafo1·~di nuova pace.
La ~tori:i di <111e.st.oporiodu ,li.,;:ciplina. f' finita.
A. P.
Nessuno vuol mancn.ro nella vengono libcrnt,i uno ciopol'Altro. Verso ... , oltre le Alpi grande orn. Il finnw P.o viene o.ttraveriòl1\to
La meta'? con soli mezzi di circostanza.
Nessuno la. sa. La situazione Genieri e fanti, in nobile ~,.,ra1 cambia di minuto in minuto. creano mo7,zjdi passaggio.
Muove il 21° con aliquote di BarchotLo, barche, pontoni.
Quanti villagg-i pieni di vita, trasformati in rudf!ri ! E quel terreno florido, sommerso in acque stagnanti, con le case emergf:nti. come isole sper- dutt: nella morte, c, comunicù un'interna angoscia. Tu, così ridotta, o Patria !
Un senso di mistero ci co- municavano quelle tombe so- litarie, indicate da un rialzo di terreno smosso di recente, con sopra :1bbandonato il co- pricapo del I' ign0to caduto.
~ia-._e d~ ..geu,io,,, Sbarca <lo.gli autocarri
_ Arlria vir-nE:c\ou11uistat.B iJd nn·, l prigionieri si atfolhmo
a
t-ra in azione.
Con avanzata, che ha <leileg-
·centinaia.
Il «Cremona> costituisco la gondario, raggiunge il Po, lo pnnta piit R.V1tnzntad.ell'intero
supera contemporn,noamente allo Corpo d' armntn.
rI
Lungo la via Adriatica era
un susseguirsi di autoveicoli.
di motociclette, e di leggeri
carri rii assalto: frastuono di
ferro e di motori. I primi co-;ìtremendamente sconvolto, canti si confonde\'ano coi insieme alle ca,;e diroccate, brontolii delle macchine e e paesi smantellati, ci colpì. con l'abbrivio dei mostri d1 Ma lungo le bor_i.!atc 1111 g-uerra. pù meno provate dalla furia
primi lo ,<.iuperanoa nuoto. li bilancio è:
Il 2~"i compienrlo vere o pro- Perdile del « Crem,:ma•: oltre
prie Acroba.zie,~i affianca al 2e. f(J(X} fra morti e feriti. CMila28'llrigataGariha.lrllPerditedelnemico:1110,·tniume,·o « Ma.rio Gordini •. imprecùrafo ma notevole; catturati:
L' art.iglioria vincn ogni o~ta- 3201}. 1
t'•llO ,.. xaghr-tr1t 0ltr" il Po i Snno ('ad11ti nelle nostre mani :-uvi tnozzi. 1· i11go11li•1uanlit.A.t-ividi Mml. ma-
il genl_o vinco anche il dostino. !1•ria.li,viveri, a.ntonMzzi.
I .'-en·1z.i -:i t('n~•rnf) adf'r,•nti, / // 8fJldatn riel «Cremona. può
11<1110..ctanl<' l·h,• la -.:itua:r.io111• \'à- P.-:i,erf' Ol'f/O!flioso oyyi di q1utnfn 1
ni di lllt.·ì'.;t,' orn in m,,,.;1,'nra. : ha (alto: Pgli h,t f,,,11 merllr1to
N(l-.:"uno dnrrn". n,•,;sunv ._,)•-ta. ,hilfa Patria!
Et! PCC:Oil 1-huppo allt\ mèta Ma df'r~ rirorda,·,, l'he il Rrtl1 Venezia. ic,,mpifo 11011 t~ fìnitn: i.:nn il s110 Il C11manda11te ,!f'l :°)" Corpo Pnlf,,_1;11,0. con le !<1u r,pere dPl
,r Armata e-.:prime IR ~1m n.mmi- (nlrll'o, di!t1eco.vtttuire nempio vi• rn.zionè od il -:no pliHl'-0. 1•e11t~ di rnncordìa, di 11nPsllì, r{;
L'alba era promettente. E noi soldati eravamo felici, perchè S;\pevamo di avviarci alla zona di combattimento;
e. puer}lrnel'lte crinten~i.. per quel non so che di festoso che il viaggiare in auto ci mette nel cuore.
Si capisce che resteremo rP.mpre un po' fanciulli spen- sierati in tutte le età.
Quel salire e discendere Idella guerra, ogni sentimento dai .ponti improvvisati dal Imelan~onico sembn'l svanire
IGenio sui canali e fiumi, quel I,alla vista della folla.
vr.vamnll1bulm11111on~G.li:Q11tllr:maniprotese.losvcn-
dondolio eh,~ ci sbattf'.v,t g-li
Iuni e<~ntro .i...:li altri, pro.rnu_o~1 t.ri,.:ò I' ani'.na, in un attirno;
,,11d.•:,1.n,,_·1.1· li.:; t--::•·:,.,11
0. ie i:-~: ; d1 :·.~,, '..ui e:• 1
Al(m1.~·ine,testùnonianza di funghi e d11ri 111('sifii lnfta, ;, ~.~
perafa. La. po1JOlazinnr, inr11ran1e del pnicolo, i•uof po1·q~re strade inq,,:uali, tutte quelle: prend1:re che nulla è più
a11corri nn Miufn oi fratelli che, 1.:1mza.vostn, inRr,_quonnil 1w- mico, con lo .'itguardoprole!Jo in avnnti, fl'l'SO i .'facri cnn,'l,,i
della. I'afria. '
b,1che ci d,,vano spesso la !g:ran<le..e sentito d:-1\a libertà
s1:nsa~ione. di trova~ci in ma:!r~con~u1stata. Il. timor~ che re, d1 navigare tra I cava\10111•s1 al1onta11a da, cuor, op-
ed i maro'ii ~ n~ derivava un massicce colonne del •Corpo Con :ilancio irrosi,;Libih roi·o. vero cullarsi uno sbandarsi
d'Armata.
La Divisione serra.. Gli autieri za.ti. I mezz.i di tragheti.o 1,1·0- tutti:: questo er;t forzato : b:i-
pres,;i luni::-amt:nte, esplode in 111n:1 ri1n..;cita di vita. Eppure Iintorno, strano contrasto, re-
Ignav·1 la n{orte.
,
I Allora, solo allora, abbiamo
code. Non si ha.uno mczz.i <'.ou7,- un urtarsi mattacchione. Ma lavorano giorno e notl:.o: ·qual- mes!Sinon arrivt1.nu.
cuno si Kddormont&sul volante. Ma Iddio li proteggo.
Ma il • Cromona. > giunge ..;tava guardarsi e :\Ila vi..;ta egualmente. di tante rnvine il nostro cno•
comμreso che non v' è premio La. notizia dell'avvenuto con~ Ed i fanti del 210 pr.Jr·Adono re si andò cambianJo: ci nac- più ambito di quel saluto dei centra.mento dd Gruppo di Com• senza Rostaro un minutn_ \Ji\rn- (lllC nP.1 p~w1 un senso di fratelli, cui ridoniamo il pia-
baUimento mora.viglia.. gono & contato rlall' A.:J1.a,;:~L.o rea1-ione contro il :.emico cau- cere di vivere con il nostro 1 paesi della bassa Ferrarese supera.no con i loro me,:zi: i sa di tante sciagure. sacrificio. Qt1esto ci è sprone
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Quel cimitero lungo la via.
La sua csulta111.a ci dct·
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