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54 GFDS 42 • Valutare • AAAVT BBL ONE
Il tweeter da 25 mm di derivazione Seas.
ASCOLTO
Incuriosito dalla possibilità di ottimizzare il carico in funzione della tipologia di amplificatore utiliz- zato, ho deciso di far fare alle AAAVT BBL One un po’ di lavoro extra rispetto alla procedura stan- dard che adotto per le mie prove: le ho fatte suo- nare non solo nel mio impianto principale nel quale utilizzo amplificazioni a stato solido, ma anche in un secondo impianto provvisto di un finale di tipo push pull. Non disponendo di un single ended non posso dirvi nulla in merito all’abbinamento con questo tipo di elettroniche. Dunque partiamo dal primo test di ascolto, effet- tuato nella mia sala d’ascolto grande (35 mq), nel quale le BBL One si sono trovate al cospetto di partner di alta classe che presumibilmente non saranno mai quelli con cui questi diffusori potreb- bero venire abbinati nel mondo reale. Nondimeno la natura estremamente rivelatrice di questo set up ha consentito ai diffusori di esprimere il massimo delle loro potenzialità: elettroniche Lamm (pre LL2.1 e finali M1.2 Reference), diffusori Tannoy Yorkminster SE con supertweeter ST200, il tutto cablato con Neutral Cable Fascino e Copper sia per le alimentazioni che per il segnale, USB com- preso. Come sorgente digitale per la musica liqui- da ho utilizzato il Playback Designs MPD-3 abbi- nato ad un Mac mini su cui girava l’accoppiata iTunes/Pure Music, per i CD ho usato il Rega Isis Valve, mentre per l’analogico l’Avid Diva II SP con braccio SME IV e testina Koetsu Rosewood Signature, ed il pre phono Bakoon EQA-11R con alimentazione a batteria.
Collegati cavi di potenza provenienti dai due
Lamm alle BBl One tramite i morsetti SS, ho dato inizio all’ascolto di alcune decine di tracce di vario genere a me ben note. La prima cosa che colpisce di questo diffusore, indipendentemente dalla sorgente utilizzata, è la notevole capacità di scendere sui registri più gravi senza mai scompor- si ed anzi con un’autorevolezza che non ti aspet- teresti da una realizzazione di queste dimensioni e fascia di prezzo. Timbricamente la risposta è cor- retta con una gamma medio bassa piuttosto in evi- denza ma comunque mai invasiva e che si fa apprezzare per velocità ed articolazione. Il basso è ben frenato e non si percepiscono mai fastidiosi fenomeni di innaturale rigonfiamento, le voci sono ben rappresentate e, almeno in questo conte- sto, prive di fastidiose sibilanti. Veniamo adesso alla scena acustica prodotta da questo sistema: fermo rimanendo il rispetto di tutte le indicazioni fornite dal costruttore in merito al posizionamento in ambiente, la sensazione che ho avuto è stata di una certa ipertrofia dell’asse x rispetto agli assi z ed y. Cerco di spiegarmi: mentre la profondità è sempre a livelli di eccellenza assoluta, così come l’altezza, la larghezza della scena mi è parsa in alcune occasioni un po’ enfatizzata. Ora, se questa caratteristica può essere anche gradevole in alcuni specifici casi, penso alla grande orchestra, in altri casi, come i quartetti d’archi o un duo di chitarre e voci, il risultato può apparire forzato, con gli esecutori eccessivamente lateralizzati ed un buco al centro. Va anche detto che le caratteristiche acustiche dell’ambiente d’ascolto giocano un ruolo molto importante in tale contesto e che nel mio specifico caso l’ambiente nel quale si è svolta la prova è pesantemente trattato, mentre in ambienti più “nature” il risultato può essere anche molto diverso. Per risolvere la questione ho pro- vato ad invertire i due diffusori, in modo che i tweeter risultassero ravvicinati piuttosto che distanziati: è bastato questo semplice accorgimen- to per ristabilire l’equilibrio prospettico su stan- dard più che soddisfacenti.
Al termine di questa prima prova ho spostato le BBl One nell’altra sala da 24 mq, trattata acusti- camente con numerosi correttori della Astri Audio, dove avevo allestito un impianto composto in modo sostanzialmente analogo al precedente ma con un finale McIntosh MC 275 al posto dei Lamm. L’altra differenza era costituita dall’assen- za della sorgente analogica, dovuta all’impossibi- lità di effettuare lo spostamento e la messa a