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           DALLE ALPI       nerale in una pagina del Memoriale, “mi venne l’i-  suoi successi sono dovuti più alle qualità che gli man-
           ALLE PIRAMIDI    dea che avrei potuto diventare un attore decisivo sul-  cano che al genio che possiede”, ma anche chi ci ave-
           Qui sopra, La    la nostra scena politica”. L’esaltazione di quella   va creduto reagì indignato quando il primo conso-
           battaglia sul ponte
           di Arcole (Verona),   scoperta fu tale che “vedevo il mondo fuggire sotto    le si proclamò imperatore. Ludwig van Beethoven
           del 1796, nella quale   di me, come se fossi portato per l’aria”.   che gli aveva dedicato la sua terza sinfonia, l’Eroi-
           Bonaparte rischiò di   Al potere. Quella ventata di megalomania lo   ca, quando seppe dell’incoronazione sbottò: “Anche
           morire.          condusse al potere, il 9 novembre 1799, con un col-  quello non è dunque altro che un uomo comune? Ades-
           A destra, Napoleone
           in Egitto (1798-  po di Stato. Si dice che i francesi lo accolsero con   so calpesterà tutti i diritti dell’umanità e seguirà sol-
           1801): sconfisse gli   entusiasmo, certi che il generale sarebbe riuscito a   tanto la sua ambizione; si metterà al di sopra di tutti
           Ottomani, ma fu   riportare la pace a Parigi dopo dieci anni di guerra.   gli altri e diventerà un tiranno”.
           respinto dagli inglesi.  Per questo permisero ai cospiratori di rovesciare il   Il compositore non si sbagliava troppo. Ormai so-
                            Direttorio e di sostituirlo con tre consoli provvisori.   vrano assoluto della Francia, dopo aver ottenuto la
                              Napoleone, che aveva in mano l’esercito, ebbe   nomina dal Senato in maggio, si incoronò impera-
                            il ruolo di primo console: che i parigini se ne ren-  tore il 2 dicembre 1804 nella cattedrale di Notre-
                            dessero conto o meno, il generale possedeva ades-  Dame a Parigi. Ma, ci teneva a sottolinearlo, non
                            so più potere di quanto ne avesse il re Luigi XVI   era un monarca come quello rovesciato dalla rivo-
                            prima della rivoluzione. E lo usò senza rispar-  luzione, “re di Francia e di Navarra per grazia di
                            mio, convinto, come lo era stato ai tempi di Ro-  Dio”: lui era l’“imperatore dei francesi per volontà
                            bespierre, che solo un regime autoritario fosse in   del popolo”. In effetti, però, le differenze con la te-
                            grado di assicurare l’ordine, la coesione nazionale   sta coronata rotolata ai piedi della ghigliottina 12
                            e la vittoria nella guerra alle altre potenze europee.    anni prima finivano più o meno qui. E a ben vede-
                            Obiettivi che in effetti riuscì a raggiungere a tem-  re, della Corona ferrea dei Longobardi e di Carlo
                            po di record, insieme alla carica, il 2 agosto 1802,   Magno, che indossò proclamandosi re d’Italia nel
                            di console a vita.                         1805, disse: “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca”.
                              «Napoleone è diventato Napoleone dopo la rivo-  Frutto del caso? A 35 anni, Napoleone gover-
                            luzione, ma non fu il solo generale a imporsi grazie   nava dunque sullo Stato più forte d’Europa, i cui
                            agli strumenti, primo fra tutti l’esercito, che quell’e-  confini aveva esteso come mai prima d’allora; il re-
                            vento gli aveva fornito. Rispetto agli altri, però, lui   sto degli Stati europei era o suo satellite o suo allea-
                            ebbe il genio organizzativo, le doti di statista, l’abili-  to. Nessuno, e probabilmente neppure l’imperato-
                            tà di usare la propaganda», osserva Criscuolo. Qual-  re, aveva previsto questi eccezionali risultati.
           BONAPARTE        che esempio? Fondò (e chiuse) giornali, cercò l’ap-  «Si dice avesse immaginato di costruire un tipo
           L’ITALIANO       poggio dei letterati e mise a tacere, con bavagli ed   di impero sul modello carolingio, dando l’ammi-
           Napoleone generale
           ventiseienne     esili, chi lo criticava; oltre a sfruttare l’arte e la pit-  nistrazione dei territori conquistati ai parenti, co-
           durante la vittoriosa   tura per esaltare la propria immagine, proprio come   me Stati vassalli, ma che poi si pentì e, con la na-
           Campagna d’Italia.   facevano gli antichi imperatori romani.   scita di suo figlio, centralizzò il potere per lasciarlo
           Fu allora che si   Tiranno? La scrittrice francese Madame de Staël   all’erede, secondo un modello più romano di impe-
           assicurò il consenso
           di moltissimi    provò sempre una viscerale antipatia nei suoi con-  ro», spiega Criscuolo. «Ma queste sono solo elucu-
           francesi.        fronti, sostenendo che “Per lui non c’è che lui [...] i   brazioni: in realtà Napoleone decise cosa fare, an-


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