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persi per i devastanti effetti della droga. (Dal
1984 al 2000 i decessi sono passati da 397 a
1016: fonte del Ministero dell’Interno).Over-
dose, Aids, Sparatorie, Suicidi. Tutti effetti
collaterali accettati a prescindere, e tutto preso
in considerazione come prezzo da pagare. Ne- Dal 1984 al 2000 i deces-
gli anni ‘80 arrivarono i primi casi di Aids con- si sono passati da 397 a
seguenti all’uso di siringhe scambiate per 1016: fonte del Ministero
iniettarsi eroina ed era difficile far comprende- dell’Interno).Overdose,
re ai farmacisti che non si prestavano alla so- Aids, Sparatorie, Suicidi.
stituzione gratuita di siringhe usate con sirin-
ghe sterili. Ci vollero anni prima di vedere
distributori automatici di siringhe sterili nelle
grandi città. L’aspettativa di vita per un siero-
positivo era attorno ai sette/otto anni, le tera-
pie antiretrovirali non erano ancora all’apice roba pronta per essere venduta. Il traffico era
della loro capacità curativa per cui il silenzio continuo, tutti si fermavano per questo dialogo
verso gli altri, per una sieropositività accertata, ben poco accademico. Altri giungevano a pie-
era prassi obbligatoria e dettata per una difesa di per prendersi la dose giornaliera e, con ben
dall’esclusione sociale che sarebbe stata, e che poca formalità, percorsi alcuni metri per spo-
era, ancora più marcata con la discriminazio- starsi da occhi indiscreti, iniziavano il loro
ne. Di conseguenza, disperazione e sofferenza rito. Gli occhi concentrati sul cucchiaino in cui
diventava motivo di auto isolamento in com- veniva posata la dose di eroina, poi con la si-
pagnia dell’unica “amante” che ti avrebbe ringa contenente un po’ di acqua veniva me-
ascoltato e consolato; Signora eroina. Vivere scolata la sostanza con il supporto di una fiam-
per strada era la scelta predominante e i com- ma che un accendino posto sotto il cucchiaino
portamenti completamente indirizzati all’uni- produceva. Sciolto il tutto con meticolosa e
co obiettivo di non-vita, siringa, cucchiaino ed silenziosa attenzione, veniva creato un filtro
recuperato da una sigaretta che permettesse di
assorbire, con la siringa, l’eroina ripulita da
eventuali impurità, considerando che quella
“Un rito ormai padrone” partita di bianca era tagliata. Con un forte so-
spiro, nell’approvazione di chi era presente
eroina dovevano incontrarsi per adempiere ad per spartire il bottino e nel silenzio più assolu-
un rito ormai padrone sopra ogni cosa, sopra to per la paura di distrarre il preparatore, ini-
ogni affetto, sopra ogni ripensamento, sopra ziava l’ultima fase della ritualità. Con la sirin-
ogni senso di dignità.Allora saltare da un treno ga tenuta tra i denti veniva scoperto il braccio
in corsa per non essere arrestato, girare nelle e stretto con forza con il laccio emostatico,
città con una pistola sempre pronta a difendere così da mettere in risalto la vena. Con decisio-
la tua roba, vedere una persona colpita da una ne, l’ago si perdeva all’interno della vena e un
pallottola per non aver pagato il costo di una rigurgito di sangue nella siringa confermava
dose di eroina o cocaina, entrare in un negozio che tutto era pronto. Sono questi cinque secon-
sotto effetto di cocaina per compiere una rapi- di di vita su cui bisogna concentrare le politi-
na che permetterà il riacquisto di droga, saltare che antidroga; è in questi istanti che un occhio
da un balcone mentre per le scale stanno salen- attento e un’anima ben disposta può trovare le
do dei carabinieri per scappare ad un arresto motivazioni, le ragioni di ciò che è un punto di
alle cinque del mattino e darsi latitante, tutto arrivo e non di partenza.Per quell’istante di in-
questo è droga. Nella provincia di Verona, in gannevole quiete interiore passano tutte le
un paese vicino, San Giovanni Lupatoto, la paure, la rabbia, la solitudine e la sofferenza di
concentrazione di spaccio di bianca thailande- un anima. E lui lo sa! Ma così facendo si sen-
se era così vasta che un giorno assieme a degli te libero e il sorriso riappare su un volto segna-
amici decidemmo di farvi visita e ciò che ri- to da un velo di morte. Libertà priva di emo-
mane nei miei ricordi è una via lunghissima zioni, di sentimenti, di rispetto, di dignità.
dove, da ambo le parti della strada, erano fer- Libertà incatenata. Per quel rito ho visto le più
me delle persone, pusher, distanziate di dieci disperate azioni, il degrado assoluto, la difesa
metri tra loro e tutti in attesa che una macchina della dose fino alla morte. Un giorno a Bre-
si fermasse a parlare con loro. Erano tutti spac- scia, nelle vicinanze della stazione ferroviaria,
ciatori di bianca e provvisti di sacchettini in un ragazzo dopo aver usato dell’eroina si stava
plastica con all’interno venti/trenta grammi di iniettando in vena una dose di cocaina e, men-
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